Nella conferenza stampa programmata apposta per comunicare il suo addio alla Juventus, Buffon ha chiarito la sua triste decisione in un'atmosfera molto commovente ma con parole di fiducia ed entusiasmo verso il futuro. Le prime parole però sono del presidente Agnelli che accanto alla leggenda bianconera introduce l'argomento: "Trovare le parole è stato difficile, comincio dal numeri. 269 sono state sue partite, ha il record di imbattibilità ed è stato 89 volte capitano della Nazionale. Ha vinto di tutto ed ha 26 trofei in 22 anni di carriera. E' una persona altruista, carismatica, trasparente, ambiziosa. E' un amico e il capitano. Noi gli saremo sempre grati. Questo anno è stato logorante, lui se lo aspettava diverso. Volevamo andare in Russia per giocare il suo sesto Mondiale. Si è visto sfumare una finale di Champions e ha visto segnare qui Koulibaly per poteva farci sfuggire lo scudetto. Poi c'è stata la finale di Coppa Italia e la gara con la Roma, con Gigi che ha vinto il settimo scudetto consecutivo. Gli eventi di questo anno non fanno cambiare la programmazione della Juventus. Noi sappiamo che il prossimo anno la porta della Juventus sarà gestita da Szcezney. Gigi ha proposte sia per ruoli fuori dal campo, che per continuare a giocoare. Lui ha il mio supporto qualsiasi scelta farà: io voglio solo dirgli grazie!"
Il numero uno bianconero non esclude di affidargli un ruolo in società confermando il passaggio della fascia di capitano a Chiellini: "Con Gigi abbiamo ragionato su un percorso che può essere il suo ruolo. L’inizio è stato il prospettare un anno di seria formazione per avere competenza e consapevolezza nella gestione di un club. Da li poi si inizierebbe a capire quale potrebbe essere il percorso. Le bandiere esistono, Gigi lascia il testimone a Chiellini già 13 anni di Juventus".
Poi il momento è tutto per Buffon che inizia introducendo il definitivo addio alla Juventus almeno tra i pali: "Sabato sarà la mia ultima partita con la maglia della Juventus. Voglio finire con due vittorie importanti con l'accompagnamento di Andrea, dei miei compagni e dei tifosi. Non volevo arrivare come un giocatore con il motore fuso. E non è così, e sono orgoglioso di questo, orgoglioso di aver potuto esprimere il mio meglio in campo, di aver potuto esprimere il mio valore. Per me questa è la più grande gratificazione. Devo dire grazie alla Juventus, nel 2001 hanno preso un talento straordinario, che se ora è diventato un campione è perché la Juve ha fatto sì che accadesse. Se a 40 anni sono ancora qui è solo merito della mentalità Juve".
Buffon però non esclude di smettere con il calcio giocato ma rimanda la sua decisione a settimana prossima: "Sabato giocherò una partita che è la mia unica certezza. Fino a 15 giorni fa era risaputo che avrei smesso di giocare, adesso sono arrivate delle proposte e delle sfide stimolanti sia in campo che fuori. La più importante mi è arrivata proprio da Andrea e dopo questi tre giorni densi di emozioni, prossima settimana dopo qualche riflessione serena prenderò la decisione definitiva. Seguirò ciò che urla la mia indole e la ma natura". Il portiere conferma le offerte ricevute: "Ho ricevuto qualche proposta, molto interessante. Dentro e fuori dal campo. A bocce ferme deciderò quello che sarà il meglio per me. Fare toto-squadre, toto-campionati, non ha senso. Se dovessi decidere di continuare è perchè avrei ambizione di continuare per grandi traguardi. Unico modo in cui concepisco lo sport, forse anche mio limite più grande".
Anche se giocare con un'altra maglia in Italia e in campionati minori sarà impossibile: "Non se ne parla, cose romanzate come un ritorno al Parma, ma niente di più. Sicuramente poi non sono uno che vuole andare a finire la carriera in campionati di terza o quarta fascia, sono un animale da competizione e sinceramente in quel contesto non potrei vivere e non mi sentirei a mio agio". Niente club italiani o paradisi della ricchezza quindi ma capitolo chiuso anche con la maglia della Nazionale: "Ho detto che se Buffon era diventato un problema tre mesi fa, non oso pensare cosa possa essere sei mesi dopo e un anno dopo...diventerebbe una cosa molto complicata da gestire e un qualcosa dal quale mi tengo veramente lontano perché penso di non meritarlo. Poi perché penso che la Nazionale abbia giovani portieri importanti. Il 4 giugno non sarò in campo per Italia-Olanda, la Nazionale è un'altra parentesi che ha caratterizzato il mio percorso. Non ho bisogno di altri attestati di stima e affetto o celebrazioni varie. Le persone vanno rispettate se si pensa che abbiano un valore".
Infine il portierone della Juventus immagina la sua giornata d'addio: "La giornata di sabato voglio viverla normalmente, come sono abituato a vivere io i grandi eventi. Le situazioni pregne e dense di sentimenti. Non chiedo niente se non quello che già mi è stato dato, rispetto, stima, affetto, il sentire che son stato sempre percepito come uno della Juve e uno da Juve. Questa è la più grande vittoria, per le celebrazioni non sono adatto. Alle persone va fatto sentire amore, rispetto, stima quando sono in vita non quando sono morte, il ricordo più bello sarà nei momenti vissuti fino a sabato che mi porterò con grande gelosia". Senza Buffon potrebbe chiudersi il ciclo bianconero: "Prima di me la Juve ha avuto grandi portieri. L'unica parte imprescindibile della Juve è la famiglia. E la forza è proprio quella. Una società che programma con largo anticipo le stagioni. La Juve continuerà a vincere senza di me, anche di più".