Una sconfitta che lascia il segno. Il ko nella finale di
Champions League contro il
Real Madrid ha chiuso nel peggiore dei modi la stagione - comunque trionfale - della
Juventus. La voglia di cancellare la delusione per la sconfitta con il
Barcellona a Berlino e la convinzione di poter centrare uno storico 'Triplete', però, erano grandi, ed il 4-1 del
Millennium Stadium ha sconfortato il tecnico bianconero, al punto da indurlo a pensare di lasciare la 'Vecchia Signora'. Un'idea nata e svanita subito, che
Allegri ha raccontato ai microfoni di 'Sky Sport': "E' vero: tutti mi domandavano se sarei potuto andare via in caso di vittoria. Al limite sarebbe potuto accadere in caso di sconfitta - spiega il tecnico toscano -.
Ho dovuto vedere cosa avevo dentro di me, per ripartire nel migliore dei modi. Sarà più difficile, ma
ho parlato con la società e ho scelto rapidamente. Sarà una sfida dentro noi stessi: dovremo migliorare la qualità del gioco".
Allegri torna a rivivere il match di Cardiff a mente fredda: "Il primo tempo è stato ben giocato - prosegue -. Nel secondo tempo ci hanno dominati. La loro vittoria è stata meritata, ma dobbiamo ripartire senza fare drammi. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno: abbiamo vinto il sesto scudetto ed è leggenda. Una finale non può cancellare un'annata straordinaria, dove Roma e Napoli hanno fatto il record di punti della loro storia".
Una chiosa finale sul mercato: "A parte in attacco, siamo numericamente a posto - conclude il tecnico bianconero -. La società sa bene cosa fare. Douglas Costa è un obiettivo, è molto bravo. Bernarderschi è un giocatore di grande prospettiva. De Sciglio? Dietro siamo a posto. Schick non è ancora arrivato, ma è un giocatore che fa cose non normali. N'Zonzi non è una mia richiesta. Parleremo con la società".