Rivivi le emozioni di Monaco-Juventus: cronaca, pagelle e tabellino
Massimiliano Allegri tra passato, presente e futuro. E' lui il tecnico che riporta la Juventus tra le prime quattro d'Europa dopo 12 anni di sofferenze oltralpe, le stesse sofferenze patite stasera a Montecarlo. Ma stavolta c'è il lieto fine: "Quando ci sono dei risultati come quello di quest'anno - spiega Allegri -, come ci sono stati nei precedenti anni, come ci sono stati nella storia della Juventus, credo che alla base di tutto ci sia una società forte. Non sono meriti miei".
Allegri è così e l'ha già dimostrato negli anni al Milan, prendendosi le colpe nei momenti difficili e dando meriti agli altri nelle situazioni di gioia: "E' normale che ci vogliono degli ottimi giocatori, un buon allenatore, però questi risultati sono risultati di tutti, non sono miei o solamente dei giocatori. Sono tutte le componenti che devono amalgamarsi bene per ottenere risultati simili".
Poche parole sulla partita dello Stade Louis II, che non è piaciuta nemmeno a lui: "Sono state due brutte gare - il suo giudizio -, mi sono arrabbiato molto nel finale ma in realtà è stata l'unica fase della partita gestita bene. Per il resto abbiamo sofferto, ma sapevamo che sarebbe stata dura: al momento del sorteggio ci sono stati tanti giudizi superficiali. Non abbiamo avuto ansia da prestazione, il problema è che il Monaco ti fa giocare male".
E adesso c'è una semifinale di Champions da vivere tutta d'un fiato, contro una delle tre big d'Europa che da anni dominano in Champions: "Ora eviterei il Bayern Monaco, ma comunque proveremo a giocarcela. Purtroppo siamo arrivati qui con Tevez che vomitava fino a due ore dalla partita. Vidal ha avuto 39 di febbre mentre Pirlo deve ancora recuperare del tutto. Ora cercheremo di gestire la semifinale con la convinzione di farcela: potremo giocare a calcio, sarà un vantaggio".