"Non c'è nessuna crepa, il mio sfogo di Doha è stato assolutamente normale, legittimo: dopo 35 minuti affrontati da squadra seria, gli altri 90 sono stati giocati da squadra meno seria. Dopo tre anni di giusti e meritati elogi, ai ragazzi era giusto farglielo notare". Con queste parole Massimiliano Allegri spiega la sfuriata nei confronti dei giocatori - immortalata dalle telecamere - subito dopo la sconfitta nella finale di Supercoppa italiana in Qatar contro il Milan lo scorso 23 dicembre: "Abbiamo sbagliato la gestione della gara ed è su questo che dobbiamo lavorare perché il possesso palla non significa avere il comando della partita".
Uno sfogo, quello di Doha, che tuttavia a detta del tecnico livornese ha poco a che fare con il suo futuro: "Sono due cose completamente separate - assicura Allegri -. Sto bene alla Juve, sono contento di essere qui e spero di rimanerci il più a lungo possibile. Poi, quando deciderò di lasciare o quando la società sceglierà di cambiare allenatore, farò valutazioni diverse". Infine una presa di posizione piuttosto chiara sul mercato: "Sono contrario alla sessione di gennaio. Ci sono troppe voci, uno che arriva l'altro che parte, si crea instabilità in un mese che è molto importante per la stagione".