"La Champions? Non deve essere un obiettivo ma un sogno. Per arrivare a realizzarlo ci vuole un lavoro di anni e soprattutto acquisire una certa mentalità e l'obiettivo della Juventus è quello di rimanere stabilmente nelle prime otto d'Europa". Massimiliano Allegri ai microfoni di giornalisti parla di Champions League ed obiettivo. Nelle sue parole, c'è tutta la soddisfazione per le due finali conquistate.
Su Allegri è sempre pesata l'incudine-Conte. Tifosi a volte insoddisfatti, critici taglienti, calciatori con il mal di pancia. Eppure, Max è un allenatore vincente. Ha il suo modo di gestire la sqaudra, i giovani soprattutto, e di adagiare la rosa in un ambiente europeo. Questo è il suo merito principale, e scusatelo se vi sembra poco, ad un passo dalla conquista della Champions, per due volte la seconda migliore d'Europa "Ci vuole un gran lavoro di società, del tecnico e soprattutto programmare, portare giocatori di grande qualità, cambiare e la società lo sta facendo nel migliore dei modi. Bisogna solo lavorare, e avere grandi stimoli e motivazioni perché alla fine sono quelle che fanno la differenza". Sul raggruppamento in cui è stata sorteggiata la Juventus in questo anno "Il girone è equilibrato, di più di quello che sembra con il Barcellona e con lo Sporting Lisbona e l'Olympiakos che sono due squadre che a livello europeo hanno esperienza".
Sono 17 anni, che chiunque si sia avvicendato sulla panchina bianconera abbia fatto affidamento su Gianluigi Buffon "È speciale perché per 20 anni è stato il miglior portiere al mondo, un ragazzo straordinario, un professionista esemplare perché arrivare a 39 anni ed essere riconosciuto come migliore portiere della Champions League significa aver qualcosa di speciale. Secondo me vive le cose con grande entusiasmo, con una sana follia e una sana incoscienza".