La Juventus è a un passo riscrivere un'altra pagina da record della storia del club. La squadra di Allegri anche ques'anno ha l'occasione di vincere per la 4°stagione di fila il "double" (scudetto + Coppa Italia). Con il campionato ormai già chuiso, i bianconeri sono pronti ad affrontare la finale di coppa nazionale contro il Milan, in programma domani sera all'Olimpico di Roma. Una sfida secca che visti gli ultimi i precedenti con i rossoneri (le ultime 5 finali sono sempre finite dopo i 90') non andrà sottovalutata dalla Juventus.
Allegri, che vincendo la quarta doppietta di fila diventerebbe il primo allenatore a riuscirci nei 5 top campionati europei, inizia facendo i complimenti al suo avversario in panchina: "Rino è un appassionato di calcio e un testone. Non è semplice sedere sulla panchina del Milan dopo esperienze molto diverse: è stato molto bravo. A vederlo mi sembra molto migliorato e anche un po' più pacato, questo è un bel segnale. Domani sera però spero che si incazzi un po', perché vuol dire che alcune cose non vanno bene... Il Milan comunque da quando è arrivato ha raggiunto risultati molto importanti. E poi quando hai giocato a livelli importanti rimetterti in discussione non è semplice. E Gattuso è stato bravo a farlo, così come Pippo Inzaghi".
Ritornando agli aspetti di campo, Allegri svela qualche dettaglio sulla formazione che giocherà la finale: “Benatia titolare? O gioca lui o Rugani. Sicuramente giocheranno due tra Rugani, Barzagli e Benatia se decideremo di fare la difesa a tre, ma non è detto. Mandzukic? Stanno tutti bene, il Milan è una squadra che ci mette in difficoltà, è una finale bisogna giocarla con grande equilibrio e testa. Cuadrado terzino? Ha fatto bene contro l'Inter, ha avuto due letture sbagliate, ma tranquillamente può ricoprire quel ruolo. Dybala ha ancora margini di crescita: domani farà una grande partita”. Sulle aspettative ed eventualmente le critiche in caso di vittoria: “Io non mi aspetto nulla e poi a noi le critiche hanno sempre fatto bene. Però non dimentichiamoci che è in arrivo il 7°Scudetto consecutivo ed è un risultato straordinario: godiamo anche di quello che abbiamo ottenuto. La fortuna di ogni allenatore è la società alle spalle in grado di mettere a disposizione del tecnico un gruppo di giocatori e uomini. E nella mia carriera, per fortuna, è sempre stato così”. E sul futuro non si sbilancia: "Le parole di Marotta possono solo farmi piacere, con la società sono molto in sintonia, ha lavorato benissimo. Poi come tutti gli anni ci metteremo a tavolino a fine stagione".
A intervenire al fianco di Allegri c'è anche Gianluigi Buffon, che - se fossero confermate le voci sul suo ritiro - punta a sollevare l’ultimo trofeo della sua carriera. Per la leggenda bianconera la partita di domani sarà un tuffo nel passato, perché non ha mai giocato una finale di Coppa Italia con la Juventus: "Ho un ricordo impolverato, sono passati vent'anni penso dall'ultima finale giocata. E' stata un'annata emotivamente complicata, cominciata troppo presto per avere la forza di gestire con razionalità tutto ciò che accadeva, come la delusione del Mondiale che avrebbe ammazzato chiunque. Ho temuto di chiudere la stagione con zero titoli, di certo non c'è stato nulla, la sceneggiatura lasciava presagire anche sorprese. Adesso siamo moderatamente fiduciosi e convinti ma sfido chiunque a esserlo all'85' a San Siro. Anche per lui chiusura sul futuro e sulla sua presenza in azzurro tra 15 giorni: "Non ho molto da aggiungere, tra qualche giorno mi rincontrerò con il presidente. La Nazionale non è un mio pensiero alla vigilia di una finale così importante. Ricordo non con tantissimo piacere le polemiche per il disturbo che ho arrecato alla Nazionale a marzo. Ho impostato la mia vita sul grande orgoglio e sulla dignità, è un pensiero che valuterò".