"Quanto mi manca la panchina? Me la sono fatta costruire una a casa da mia moglie per litigare con qualcuno". Con queste parole, Antonio Conte torna a parlare dopo il lungo silenzio stampa dovuto alla squalifca comminatagli dalla giustizia sportiva per il calcioscommesse.
Il tecnico Juventino risponde alle domande dei tifosi su Twitter, Facebook e Google+. A chi gli chiede cosa ne pensa dei giornalisti che hanno esultato in sala stampa a Torino al gol del Chelsea all'ultimo minuto, Conte attacca: "Provo vergogna per quelle persone e a chi mi giudica augurerei di vivere un giorno da colpevole essendo innocente - spiega -. Quarantanove risultati utili consecutivi, 20 partite in testa, miglior attacco e miglior difesa. Ma poche volte si mettono in risalto questi numeri. Forse ci sono troppi tifosi anche tra i giornalisti. Anche nel racconto delle nostre vittorie noto la tendenza a sminuire il valore del nostro avversario: è successo con il Nordsjaelland e con il Pescara. E sorrido leggendo che i danesi sono una squadra di serie C italiana. Vi invito a riguardare le sue partite in Champions. E speriamo che quel pari ingiusto a Copenaghen non ci costi la qualificazione".
Il legame tra Conte e la società bianconera è solidissimo: "La Juventus per me è emozione, una parte fondamentale della mia vita - aggiunge -. Ho giocato solo in due squadre, il Lecce e la Juve. Poi sono diventato anche tifoso delle squadre che ho allenato. Ma ora sono tornato a casa e sono felice. Per essere qui ci vogliono anche delle qualità morali importanti".
Dopo l'esclusione dalla partita di Pescara, si è parlato molto del caso Pogba ma il tecnico bianconero ha solo parole al miele per lui: "In Italia si tende a non dar fiducia ai giovani. Io, però, ho esordito a 16 anni in serie A e non ho esitato un secondo a dare una maglia da titolare a Paul, che ha solo 19 anni - continua -. Ha qualità e mezzi straordinari. Sta a me farlo crescere per farlo diventare un campione. Pogba ha voglia di impegnarsi, lo dimostra anche nell'imparare l'italiano. Può diventare il numero uno al mondo".
Una battuta, infine, sulla ormai famosa imitazione di Crozza: "Vedendo come l'ha presa mia moglie, mi diverto. Quando mi vede arrabbiato mi dice 'agghiacciante, agghiacciante'. I vocaboli che uso fanno tendenza. Essere imitato significa aver raggiunto grande popolarità. Crozza mi imita bene. Lui è pelato, io ho cercato di essere diverso da lui - conclude -. Ma lo stress mi sta facendo cadere i capelli trapiantati. Comunque complimenti, è molto bravo".