E' stato protagonista di uno dei trasferimenti più chiacchierati della storia recente del calciomercato di Serie A. Gonzalo Higuain, raccontandosi a So Foot, ripercorre il periodo del passaggio dal Napoli alla Juventus: "Non è stato facile, ma ne sono felice, visto che poi ho disputato una finale di Champions League". Ad ogni ritorno al San Paolo, compreso quello dello scorso 1 dicembre nel match terminato 0-1 per i bianconeri e deciso proprio da Higuain, al Pipita sono stati rivolti numerosi fischi: "Ne senti uno anche tra dieci applausi - afferma l'argentino - e ti conviene essere preparato, altrimenti cadi dall'alto e ti fai male. Sono anche un elogio dei tuoi sostenitori, che non vedono l'ora di applaudirti per un tuo gol".
A Napoli, Higuain ha avuto un grande maestro, Maurizio Sarri: "Diceva che ero pigro, voleva che segnassi come fanno Messi e Cristiano Ronaldo, e col senno di poi aveva ragione: infatti, a fine anno ho fatto 36 gol". Proprio il portoghese viene paragonato dall'argentino all'altro Ronaldo, il Fenomeno: "Non è una questione di generazione, lui è stato il più forte del mondo, impossibile non dirlo. Cristiano ha detto una verità: i nemici, nel calcio, ti rendono migliore, perché le critiche vanno sempre ai più forti". Infine, un aneddoto su Gianluigi Buffon: "Dopo una vittoria ad Udine senza un mio gol - ricorda Higuain - disse che incarnavo lo spirito della Juventus, chiedendo ad Allegri di far vedere per una settimana la mia partita. Mi fece venire i brividi, i suoi complimenti valgono doppio. Le critiche ci stanno se fatte da chi capisce di calcio, come quando sono i miei compagni a farmelo notare, ma è tutto fatto per farmi sentire importante. Se costruttive, ti permettono di migliorare e di provare che alcuni, su di te, non si sbagliano".