Ricardo Izecson dos Santos Leita in arte Kakà resterà sempre nei cuori di ogni tifoso del Milan, nonostante quel passaggio al Real Madrid che ai tempi fece parecchio discutere. Il fantasista brasiliano è diventato grande in rossonero, ora ha appeso gli scarpini al chiodo e sul lungo periodo potrebbe anche diventare un dirigente del nuovo corso milanista. Nel mentre, però, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando di vari argomenti. Si parte dalla lotta-scudetto, e dagli obiettivi di un Milan che ha ingaggiato giocatori importanti: ''Sulla carta la Juventus è la squadra più forte del campionato, praticamente imbattibile, però possono successe tante cose e pensare in grande è nel DNA del Milan. La parola d'ordine dev'essere crederci: l'obiettivo è ricostruire e tornare in Champions League, ma sarebbe molto bello vincere subito''.
Si passa poi alla strana coppia Leonardo-Maldini: ''Leo ha portato esperienza, contatti internazionali con la FIFA, l'UEFA e le big. Ha girato il mondo, conosce alla perfezione il mondo della comunicazione e sa come gestire un club importante - spiega Kakà -. Maldini? Lui è la storia, la bandiera, l'idolo: Maldini e il Milan sono legati indissolubilmente. Questa dirigenza ha ritrovato il DNA rossonero e il senso di appartenenza con Leo, Paolo e Gattuso: Rino porta grinta, non molla mai e sta facendo lo stesso da allenatore''. In seguito, un giudizio sul Milan: ''Sta cercando seriamente di riprendere il suo posto nel calcio. Non andrà trascurata l'Europa League, sarà un torneo affascinante e vincerlo sarà fondamentale: fai la Supercoppa Europea, e avete visto cos'ha fatto l'Atletico''. Parli di Supercoppa, e non puoi non citare il Real e soprattutto CR7: ''Per il calcio italiano è fondamentale: porta visibilità, sponsor, interesse dei media e riaccende l'interesse dei grandi campioni. Aiuterà tutto il sistema''. In chiusura, il futuro di Kakà: ''Al momento penso solo a stare vicino alla mia famiglia, non m'immagino un impegno lavorativo preciso. Sono in Italia per motivi personali, ma tasterò anche il terreno perchè in futuro vorrei fare di più per il Milan: seguirò il corso da ds in Brasile, farò quello da allenatore a Coverciano, ma solo per completarmi. Mi vedo da dirigente, alla Leonardo''.