Il Coronavirus non fa sconti a nessuno. E se la tragica conta dei morti è purtroppo il segno più tangibile del passaggio del virus, le conseguenze dell’epidemia si fanno sentire anche a livello economico. Al punto che persino una grande azienda come la Juventus, è costretta a chiedere ai proprio giocatori di venirle incontro rinunciando a una parte degli ingaggi.
All’atto pratico, i calciatori e l’allenatore perdono una porzione di compenso pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Per la Juventus tutto questo si traduce in un risparmio di 90 milioni di euro che permette alle casse di tirare un po’ il fiato in questo periodo in cui lo stop completo all’attività agonistica tanto a livello nazionale quanto Europeo non permette all’azienda nuovi introiti. Da parte sua, Agnelli e la dirigenza hanno garantito la rinegoziazione dell’accordo con annessa reintegrazione economica qualora si riuscisse, una volta superata l’emergenza, a ripartire e portare a termine la stagione.
Una decisione, quella della Società, accettata di buon grado da tutti i calciatori: a cominciare dai senatori Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci e Gigi Buffon e ovviamente Cristiano Ronaldo, che dalla sua Funchal ha acconsentito senza esitazioni alla riduzione della remunerazione: in tutto sono 10,3 i milioni di euro in meno che entrano nel portafoglio dell’asso portoghese. Ma aldilà dell’aspetto economico, c’è da considerare quello più importante e simbolico dell’aver lanciato un segnale al calcio italiano, nella speranza che presto altri club possano mettersi sulle stesse tracce del club bianconero.