Ad Alex Bellini, valtellinese di 32 anni, le cose facili non rientrano nell’ottica personale. Altrimenti avrebbe mantenuto il lavoro in banca che sembrava la collocazione ideale per un giovanotto che guarda al futuro con i piedi per terra. Estremità importanti, viste le misure (numero 49) e l’uso che dovrà farne nella nuova avventura che prenderà il via il 19 giugno da Los Angeles la metropoli californiana per concludersi a New York il 27 Agosto, dopo 70 giorni e qualcosa come 5000 km, alle spalle, da percorrere a piedi. Il programma è affascinante, ambizioso e un po’ pazzo. Come si conviene a chi si diverte giocando con l’impossibile.
Alex ha precedenti importanti in proposito. Dopo aver lasciato la scrivania che trattava di conti correnti e risparmi, appena ventenne, prende conoscenza di altri numeri. Nel 1999, partecipa alla selezione per rappresentare l’Italia al Camel Trophy di Tonga. L’anno dopo assaggia la New York City Marathon, nel 2001 si presenta alla Marathon des Sables, 280 km. nel deserto marocchino, antesignana delle corse estreme. Dopo tanto caldo, niente di meglio che una capatina all’estremo Nord, dove i gradi scendono sottozero con tranquilla costanza. Nel 2003 è al via della prima edizione dell’Alaska Ultrasport. Prova da brividi anche se coperto al massimo. Corsa a piedi in autosufficienza, trainando una slitta per nove giorni, il tempo necessario per ricoprire 600 km. L’esperienza lo stuzzica al punto che l’anno dopo si ripresenta, anche se la manifestazione propone 1400 km. che Alex conclude dopo 27 giorni a la soddisfazione di salire sul podio, terzo assoluto.
Il giovanotto sta facendosi un nome e studia anche come meglio scegliere i prossimi impegni. Trova una grande alleata nella moglie, che non solo condivide le scelte, ma rappresenta la parte diligente promozionale. Da montanaro valtellinese, trova naturale porre attenzione per un’impresa acquatica. Allestisce un’imbarcazione lunga sette metri e mezzo, trova i primi contatti per non restare isolato sul mare e raccontare l’impresa di cui è protagonista. La prima remata da Genova l’ultima a Fortaleza in Brasile dopo una traversata solitaria durata 226 giorni, passando dal Mediterraneo all’Atlantico percorrendo qualcosa come 6000 miglia. Siamo nel 2005. La permanenza a casa non è di riposo. Nel 2007 esce il primo libro: “Mi chiamavano montanaro” edito dalla Longanesi e vince il premio “Letteratura del Mare di San Felice Circeo”. Confermando la poliedricità attitudinale ad ottimi livelli.
Arriva il 2008 ed è sempre l’elemento acquatico a stimolarlo. Non sempre gli arride il successo, ma le poche imprese non concluse, rappresentano la dimostrazione che non è tanto la vittoria ma l’esperienza a dare valore ad ogni tentativo. A conferma, la stramissione radiofonica pomeridiana “Caterpillar” segue con cadenza quotidiana la successiva avventura. Alex arriva in Perù con la stessa imbarcazione del 2005. Parte il 21 febbraio per compiere la traversata del Pacifico. Giunge in Australia dopo aver remato per 294 giorni e raggiunto ben 18.000 km. il 13 dicembre. Nessuno ha mai fatto meglio. Un primato non tanto sportivo, quanto emblematico, che fa capire che l’uomo può raggiungere traguardi impensabili. La curiosità e l’interesse valicano il piccolo mondo degli appassionati, per allargarsi alla gente comune. Lo conferma il successo editoriale. “Il Pacifico a remi” scritto nel 2010 sempre dalla Longanesi, che arriva in poco tempo alla ristampa, evento raro in Italia.
L’idea della traversata americana proposta da Serge Girard, ultramaratoneta francese che l’esperienza l’ha messa alle spalle un decennio addietro, risulta per Alex Bellini una sirena troppo fascinosa per non ascoltarla. Per cui decide di provare. Stavolta prepara l’impresa con la serietà del professionista e non poteva essere altrimenti. Correre ogni giorno per 70 giorni, ad una media quotidiana di 70 km. senza un solo turno di riposo, anche se il passo è decisamente moderato (nove chilometri all’ora) è impresa da bionico o marziano. Equipe altamente specializzata, dal preparatore atletico allo psicologo e il nutrizionista a seguirlo minuto per minuto. C’è fiducia nel clan, anche se non si nascondono le difficoltà, in particolare gli sbalzi di temperatura e la diversità altimetrica. Quattordici gli Stati da attraversare: California, Arizona, New Mexico, Oklahoma, Kansas, Missouri, Illinois, Indiana, Ohio, West Virginia, Pennsylvania, Maryland, New Jersey e New York. Come dire pianura, montagne e deserti. Partiranno in 15, rappresentando Italia, Olanda, Francia, Germania, Giappone e Inghilterra. Inutile dire che faremo il tifo per un certo Alex Bellini.