Lara e Ramirez si confermano iridati. Dubois esplosivo. Finiello tricolore leggeri – Per Magnesi mondiale IBO a novembre

Pubblicato il 2 settembre 2020 alle 17:30:00
Categoria: Boxe
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Fine settimana scorsa all’insegna delle conferme.  A San Paolo, la Top Rank di Bob Arum ha allestito il rientro dei due gioielli brasiliani, anche se non più di primo pelo. L’argento di Londra 2012 e bronzo iridato l’anno prima, Esquia Falcao (27), 30 anni, pro dal 2014, sbrigativo contro il modesto Morrama de Arahjo Santos (5-4) finito ko al primo round. L’oro a cinque cerchi superpiuma di Rio 2016, ovvero Robson Conceiao (14), 31 anni, attivissimo nei dilettanti, quattro presenze iridate (2009, 2011, 2013, 2015) con un argento e un bronzo e tre ai Giochi (2008, 2012 e 2016), un tragitto nei pro immacolato che si è allungato a spese di Eduardo Dosreis (24-8) KO al secondo tempo.  A Niedersachsen in Bassa Sassonia nel Nord della Germania, la Huck Service GMbH di Keman Hucik ha organizzato una serata nel segno dei pugili di origine serba. Protagonista il non più verde Marco Huck (42-5-1), 45 anni, nato in Serbia anche se ha svolto tutta l’attività in Germania, iniziando con taekwondo e kickboxing, prima della boxe. Pro dal 2004, iridato cruiser WBO dal 2009 al 2015, abile e furbo, spesso al limite del regolamento, fisico incredibile, ha dominato Demy Lewandowski (13-4) nove anni più giovane. Marco sfidante ufficiale EBU, attende di conoscere il nome del vincitore tra  Daniel Dubois (15) e Joe Joyce (11), due picchiatori terribili, con l’europeo in palio. Keman Huck il fratello di Marco ha fatto combattere le speranze della sua scuderia. La non più verde Jelena Janicijevic (4-1) di 35 anni, nata a Belgrado, con mano pesanti, contro l’esperta polacca Karina Kopinska (13-35-4), 31 anni, attiva dal 2012, non è riuscita a far meglio di una vittoria ai punti, piuttosto risicata. La polacca ha saputo evitare gli attacchi con un buon movimento di gambe e colpi lunghi di sbarramento. Prosegue la marcia vittoriosa dei fratelli Ibrahim (32 anni) e Maher Ayada (26 anni), giunti a quota nove. Il primo ha battuto il bosniaco Slavisa Simenovic (34-43) 41 anni, attivo dal 2012, la cui esperienza è servita a perdere solo ai punti, interrompendo la striscia di KO che Ibrahin aveva imposto agli altri rivali. Il più giovane Maher ha imposto al magiaro Peter Orlik (24-23-1), 26 anni, lo stop al terzo tempo. Il ventenne supermedio Aycam Yildirim (9) di Berlino, si è dovuto accontentare della vittoria ai punti in otto round, contro il croato Frane Radnic (11-17) 36 anni, conosciuto in Italia dove ha incontrato El Harraz, Mastromarino, Fiordigiglio, Zucco, Signani, Rondena e lo svizzero Frascella. A Riga in Lettonia, disco rosso per i due italiani. La romana Anna Lisa Brozzi (1-1) 26 anni, nei piuma, ha lasciato troppo l’iniziativa alla più giovane ma molto aggressiva Jekaterina Marcenko (2) detta Baby-face Assassin, 19 anni, vincitrice ai punti.

Nei superwelter Pasquale Delli Paoli (4-1) casertano di 29 anni, residente in Messico dove ha sempre combattuto, ha denunciato un tasso tecnico inferiore a Emils Spiss (4) di 21 anni, considerato la grande speranza della categoria, dai buoni fondamentali, anche se privo di potenza.  Nei mediomassimi Rales Vilcans (11) 26 anni, mantiene l’imbattibilità contro il georgiano Levani Lukhutashsvili (10-5) 25 anni, che ha girato l’Europa (Belgio, Polonia, Svezia, Francia, Austria, Danimarca e Lettonia), confermandosi avversario ostico. Più facile il rientro del superpiuma locale Artjoms Ramlavs (12-1), 31 anni, pro dal 2017, che ha riscattato la precedente sconfitta ai punti contro l’inglese Archie Sharp (19) per l’europeo WBO. Il turco Ahmed Cicek (13-7), residente in Germania, subito attaccato, non ci ha capito niente ed è finito KO al secondo tempo. Il promoter Frank Warren allo Sport Studio di Stratford (Londra), ha presentato il suo gioiello Daniel Dubois (15), 24 anni, in attesa di battersi con Joe Joyce (11) per l’europeo, ha travolto il modesto olandese Ricardo Snijders (18-2) in due round. Ottima prova del supermosca, Sunny Edwards (14) bianco di 24 anni che conquista il vacante WBO Internazionale, battendo nettamente il mancino di colore Thomas Essomba (18-1), 32 anni. Continua a deludere Joe Hughes (17-6-1) 30 anni, che il 18 novembre 2018 a Firenze battè il nostro Andrea Scarpa per il vacante europeo. Da allora ha rimediato tre sconfitte consecutive, l’ultima contro Max Maxwell (14) 31 anni, pro dal 2016, che mantiene la cintura continentale WBO. Impressiona il mediomassimo Willy Hutchinson (12) 22 anni, vincitore al primo round di Ben Thomas (2-3-3), 28 anni, in palio la cintura IBF europea.  Prosegue l’attività negli USA. A La Vegas per la Top Rank, l’imbattuto californiano Josè Carlo Ramirez (26), 28 anni, atleta di talento, mantiene il doppio titolo superleggeri WBC e WBO, contro l’ostico ucraino Victor Postol (31-3) 36 anni, residente in California, già king WBC nel 2015, sia pure per pochi mesi. Match non facile per il campione, che ha comunque vinto, unendosi a Terence Crawford e Josh Taylor, unici ad averlo battuto nella sua lunga carriera.  Il superleggero californiano Arnold Barboza (24), 28 anni, prosegue la striscia vincente, superando ai punti, il non facile canadese Tony Luis (29-4), 32 anni, attivo dal 2008, che proveniva da dieci vittorie, compresa la conquista del titolo americano nel 2019. Il giovane leggero Raymond Muratalla (10) 23 anni, ha imposto il KO al settimo round al messicano Alan Valenzuela (15-7-1), mentre il cugino Gabriele Muratalla (5), 26 anni, pro dal 2019, ha vinto un complicato match, contro Justice Bland (2-1), iniziato male, con un conteggio al primo round, costato un punto anche a Bland per aver colpito l’avversario mentre era in ginocchio. Ripresosi dal kd, Gabriel ha fatto valere la migliore impostazione sui 4 round. La TBG Promotion di Tom Brown, si è presentata al Microsoft Theater di Los Angeles, col cubano Erisland Lara (27-3-3) 37 anni, fuggito dall’isola nel 2007, entrando nella scuderia del turco Ahmed Oner residente in Germania che tra il 2004 e il 2011, accolse la maggior parte dei cubani esuli, tra cui Bartelemy, Gamboa, Rigondeaux, Johnson, Despaigne, Solis, Ugas, Casamayor, Dorticos, Carrion, Acosta e molti altri. La maggior parte emigra poi negli USA. Compreso Lara, che dopo il debutto in Turchia e il successivo match in Germania, prosegue l’attività negli Stati Uniti, prendendo la nazionalità americana. Sale in fretta ai vertici tra i superwelter, iridato dal 2014 al 2018, dopo un sacco di eliminatorie, fermato da Jarrett Hurd (Usa 24-1) a Las Vegas il 7 aprile 2018, per SD, dopo una battaglia tremenda, con Lara ferito all’occhio sinistro e contato al 12° e ultimo round, torna in vetta un anno fa (WBA) il 31 agosto a Minneapolis superando Ramon Alvarez (28-8-3) KO2. La prima difesa contro Greg Vendetti (22-3-1) 30 anni, al primo esame mondiale. Match abbastanza lineare con predominio costante di Lara, che mantiene la cintura WBA e conquista quella vacante IBO.  In attesa di battersi col vincitore tra Jermell Charlo (33-1) 30 anni di Houston, titolare WBC e il dominicano Jeison Rosario (20-1-1) WBA e IBF, scontro previsto il 26 settembre.  A Rock Hill in South Carolina, si è fermata la corsa vincente del portoricano Noel Echevarria (15-7) 29 anni, pro dal 2011, dalla carriera intermittente. Partenza con 11 vittorie fino al 2013, poi cinque sconfitte a fila e stop dal 2015 fino al 2018, riprendendo nel 2019 la strada delle vittorie (4).  A fermarlo Manuel Rey Rojas (19-4), texano di 27 anni, che ha ottenuto il verdetto per SD, dopo una battaglia incerta e forse il pari sarebbe stato il risultato più equo. Vittoria lampo del cruiser di colore Craig Parker, giunto da Las Vegas, 29 anni, pro dal 2018. Anthon Williams (5-11-1) di 40 anni, pro dal 2000 attivo fino al 2005, poi stop di 14 anni e ripresa nel 2019, gli ha resistito 16”, da inserire tra i record 2020. Con questa vittoria, Parker arriva a quota 8, match tutti vinti per KO.  A Venice in Florida, Cristofer Rosales (30-5) del Nicaragua, 25 anni, che ricordiamo infliggere la prima e finora unica sconfitta a Mohammad Obbadi il 21 ottobre 2017 a Pordenone e poi vincere il mondiale mosca WBC in Giappone, ha battuto senza difficoltà il coetaneo magiaro Jeno Tonte (9-9), KO4, che colleziona sconfitte prima del limite, questa è la quinta consecutiva. Rosales spera di tornare ai vertici, interrotti il 22 dicembre 2018, per merito dell’inglese Charlie Edwards che lo ha detronizzato con altri tentativi falliti.  

In casa nostra, sul ring di Sora nel frusinate, il figlio adottivo Vincenzo Finiello (14-4-2), nato a Salerno il 28 gennaio 1984, residente a Pontecorvo provincia di Frosinone, buona carriera nei dilettanti, professionista dal 2010 a 26 anni, è riuscito dopo tre tentativi falliti, è riuscito a conquistare il tricolore leggeri, e non a tornare campione come scritto dai soliti inesperti.  Bersaglio centrato battendo il triestino Luca Maccaroni (16-6-4), 30 anni e pro dal 2011, pugile generoso ma incapace di variare il tema d’attacco. Luca a sua volta era al terzo tentativo, i primi due da superleggero, falliti contro Luciano Randazzo (2017) e Max Ballisai (2018). Per Finiello, della scuderia di Buccioni, una grande soddisfazione, che dopo la sconfitta contro Ceglia del 22 settembre 2016, pensa di ritirarsi. Decisione che manitene fino al 12 luglio 2019 quando, trasferitosi a Pontecorvo, trova amici e la palestra dove riprende la passione mai sopita e anche il premio del tricolore. Vincenzo è mancino, fisico longilineo, una base tecnica ottima, il limite e l’assoluta mancanza di potenza, delle 14 vittorie, una sola prima del limite. Comunque, un traguardo importante. La fida data in diretta su un canale Sky e in differita su Sport Italia, ha confermato l’inaffidabilità di questa emittente per quanto riguarda il pugilato. Dopo aver ripetuto che avrebbe trasmesso l’evento alle 19-20, ha mandato in onda la sfida alle 24.15! Non merita commenti, solo il biasimo per la non professionalità dell’emittente.  Il promoter romano Davide Buccioni e la A&B di Alessandra Branco, hanno annunciato di aver programmato per novembre il mondiale IBO vacante superpiuma, riconosciuto dalla FPI, tra l’imbattuto romano Michael Magnesi (17) e il ruandese Patrick Kinigamazi (32-2). Una sfida che assicura emozioni e non finire. Kinigamazi ha 37 anni, pro dal 2006, risiede in Svizzera dove risiede dal 2002, anche se ha sempre mantenuto la nazionalità africana. Dei 4 incontri sostenuti solo quattro li ha disputati fuori dalla Svizzera, due in Francia (2009-2017), uno in Spagna (2014) uno a Montecarlo (2015). Non perde dal 2012. E’ stato a lungo campione WBF, mancino molto frontale, predilige la mezza distanza e ha grande velocità di braccia. Cura poco la difesa e porta colpi larghi, carichi di potenza. Il titolo IBO è vacante dopo che il russo, nato in Tajikistan, nazionalizzato russo, Shavkatdzhon Rakhimov (15), 26 anni, mancino dal pugno pesante,  campione dal 2017, cintura difesa tre volte, lo ha lasciato volontariamente nel 2019. Il 16 novembre scorso, a Londra se lo sono contesi l’inglese Alex Dilmghani (19-1-1) e Francisco Fonseca (26-3-2), finendo in parità la sfida, lasciando la cintura ancora vacante. L’inglese il 5 settembre a Londra affronta il francese Samir Ziani (31-3-1) campione europeo di categoria. Mentre il titolo IBO se lo contenderanno Magnesi e Kinigamazi, a novembre sul ring di Roma.                                                                                                                                     

Giuliano Orlando