Vladimir Petkovic vuole i tre punti contro il Cagliari, che gli consentirebbero di avvicinare il record di punti nella storia biancoceleste (la sua Lazio sarebbe seconda solo a quella poi scudettata di Maestrelli). Il suo augurio per il nuovo anno va proprio in questo senso: "Migliorare giorno dopo giorno e ottenere i massimi risultati". Come sottolinea l’allenatore stesso, il suo arrivo ha portato "calma e positività all’ambiente, merito anche del buon rapporto con Lotito". Domani la truppa biancoceleste affronterà i sardi che, dopo cinque ko consecutivi, non attraversano certo un buon momento. Petkovic appare tranquillo: "Ho visto la squadra riposata mentalmente, ora dovrà dimostrarlo sul campo, ma dopo una pausa non ci sono mai certezze". Anno nuovo, motto vecchio: vincere e convincere. La musica non cambia: "Con la squadra non ho ancora parlato del Cagliari - spiega il tecnico bosniaco -, lo farò dopo l'allenamento. È una squadra che ha dimostrato tanto e da metà campo in su vale. Hanno qualche problemino in difesa, ma dobbiamo prenderli con le pinze. Comunque pensiamo solo a noi stessi, dobbiamo fare la nostra gara".
Tommaso Rocchi, dopo quasi nove anni in biancoceleste, è passato all’Inter e Petkovic dice la sua sul cosiddetto mercato di riparazione, affermando che preferisce guardare a chi ha già in casa: "Un altro attaccante? Sono convinto che i giocatori che abbiamo in rosa siano in grado di esprimere il loro valore, parlo soprattutto di Kozak ma non solo di lui. Serve pazienza e un po' di fiducia in più. Sono convinto che la rosa sia valida e speriamo di poter crescere ancora". L'allenatore per ora preferisce non parlare di possibili aggiustamenti: "Il primo rinforzo per noi sono stati gli otto giorni di pausa, vedremo cosa succederà nelle prossime settimane. Lampard? Grande giocatore, ma una giusta valutazione potrò darla solo quando lo vedrò in campo. Adesso è comunque inutile parlare di queste cose". Così come lo è parlare di Zarate. Se per il capitano dei Blues c'è un'evidente apertura, per l'argentino pronto "a fare il pastore di Formello per un anno" la chiusura è netta: "Abbiamo parlato fin troppo di Mauro Zarate, lasciamo il tempo di riflettere a tutti e concentriamoci solo sulla partita di domani. Spero che la squadra abbia imparato la lezione dello scorso anno: durante la partita non ci sono pause, sono sicuro che la squadra giocherà con la cattiveria necessaria".