Sembra essere ormai giunta al capolinea l'avventura di Stefano Pioli sulla panchina della Lazio. I risultati sono negativi, ultimo la sconfitta contro la Juventus con l'ennesima prova non convincente, ma quello che emerge è che ci sia una spaccatura netta tra l'allenatore e l'ambiente biancoceleste. Inevitabile che si parli di possibili sostituti, in primis Marcello Lippi, ieri sera in tribuna, e Cesare Prandelli: ma non solo loro.
"Dimissioni? Io non mi dimetto. Sono il primo responsabile, ma non lascio mentre la barca affonda", ha detto Pioli in conferenza stampa dopo la sfida dell'Olimpico. Di fronte ha due gare importanti, in Europa League contro il Saint Etienne e soprattutto quella interna contro la Sampdoria: un'altra sconfitta contro i blucerchiati potrebbe far decidere al presidente Lotito di cambiare guida tecnica visto che è arrivato un solo punto nelle ultime sei gare giocate.
Il primo nome sulla lista dei possibili sostituti è quello di Marcello Lippi, uomo di grande esperienza che potrebbe traghettare la squadra fino a fine stagione portandola fuori dal momento di crisi sfruttando la sua personalità e le sue conoscenze: l'allenatore di Viareggio era ieri sera in tribuna all'Olimpico e questo non è un segnale casuale. C'è stato anche un contatto con Cesare Prandelli ma finora non si è andati oltre. Difficile che venga affidata la squadra a Simone Inzaghi mentre per ex come Christian Brocchi e Alberto Bollini bisognerebbe chiedere il via libera a Milan e Atalanta. Infine sono spuntati anche delle candidature straniere, come gli svizzeri Murat Yakin e Lucien Favre, e il tedesco Thomas Schaaf, anche se è difficile che possano essere decisivi nell'immediato per risollevare una Lazio in enorme difficoltà.