La Lazio vince con sofferenza. La decide una magia del “mago” Luis Alberto. Una prodezza a dieci minuti dalla fine. Un tiro al giro, all’incrocio, imparabile. Una Lazio che ha faticato in una serata in cui Ciro Immobile ha sbagliato l’incredibile, non da lui. La prima vera occasione l’ha avuta Pedro, l’uomo mascherato che da buona posizione ha preso il palo. La palla attraversava tutta la linea di porta, dove si avventava Ciro, il bomber laziale di tutti i tempi, che incredibilmente sbagliava, come se volesse festeggiare il Carnevale vestito da Calloni ex giocatore del Milan soprannominato lo “sciagurato”. Nel secondo tempo il tema tattico non cambiava, Lazio in attacco, Samp che attendeva per ripartire in contropiede. Infatti in due occasioni la difesa laziale ha tremato, ma per l’imprecisione, la poca cattiveria degli attaccanti sampdoriani il risultavo era sempre in equilibrio. Questa analisi è anche certificata da numeri miseri per la squadra genovese, 11 reti, 11 punti. In questo modo la strada verso la serie B è scritta. La partita saliva di intensità. La poteva sbloccare sempre lui, Ciro Immobile, ma non era serata. Cosi è arrivato il mago, con una giocata individuale l’ha messa dentro rompendo l’incantesimo, la tela che aveva ricamato Dejan Stankovic. La Sampdoria ci ha provato fino alla fine, ma il risultato non è cambiato. Lazio vincente che si porta a -2 dalla coppia milanese. Prossimo turno incrocerà il Napoli, test fondamentale per proseguire quel sogno che si chiama Champions League, che con Sarri è possibile, come del resto la Conference per rispondere all’altra squadra di Roma, vincitrice della precedente edizione. Per la Samp non è stata una serata negativa a livello di gioco, solo il risultato la condanna come ha ricordato quell’uomo seduto in panchina. Oltre ad essere un ottimo allenatore dimostra con il suo carisma, personalità che ci crede, finche la matematica non lo condannerà. Ha ricordato l’amico Sinisa, ex giocatore di entrambe le squadre, con sincerità e commozione. Per la Lazio ennesima prova difensiva superata. Provedel si avvicina al record di clean sheet biancocelesti detenuto da due bandiere: Luca Marchegiani e Felice Pulici. La differenza però sta nella maglia. Uno scudetto sul petto rimane per sempre.
a cura di Marco Foianesi