Ci pensa Don Attilio Mesagne a prendere le difese di Franco Lerda, tecnico del Lecce, squalificato per un turno dal giudice sportivo per aver bestemmiato nel corso della sfida dei playoff di Lega Pro a Benevento. Per il prete, direttore della Caritas della città pugliese, l'allenatore non ha commesso peccato: "Perché sia peccato - ha spiegato il sacerdote - devono sussistere tre condizioni fondamentali che in questo caso specifico non ci sono".
E' opportuno ascoltare quali siano queste tre condizioni: "La piena avvertenza, il deliberato consenso e la materia grave - ha spiegato Don Mesagne -. Se manca una sola di queste tre non è peccato: nel caso di Lerda c'è solo la materia grave, ma frutto di un forte condizionamento a livello psicologico dato dallo stress di una partita di calcio". Spetta ora alla Giustizia Federale, presso cui il Lecce ha presentato ricorso d'urgenza, decidere se dare ascolto o meno al sacerdote.