Per gli amanti del calcio c’è una storia che vale la pena raccontare e che ha dell’incredibile. Una società, una città, una tifoseria ha aspettato ben 50 anni per ritornare in Serie B e dopo aver vinto, festeggiato, rischia concretamente di ritrovarsi nei dilettanti. Di solito si afferma sempre, dalle stelle alle stalle, in questo caso, da quel ramo del lago che volge a mezzogiorno improvvisamente è calato il buio, di mezzanotte. Stiamo parlando di Lecco, del suo lago di quel ramo che ha ispirato il celebre romanzo di Alessandro Manzoni. Il Lecco 1912, è stato anche in Serie A in 3 occasioni, ultima delle quali nel 1967. Stesso stadio, Rigamonti-Ceppi, piccolo con 5000 spettatori ma accogliente e gradevole, ma purtroppo non idoneo a disputare il campionato cadetto. Illuminazione, tornelli, la capienza, tutto quello che è inerente ad un campo sportivo di Serie B, non è a norma. I giocatori del Lecco vengono nominati i “manzoniani”, sempre per via di Alessandro Manzoni, che ha scritto i Promessi Sposi. Se Don Abbondio affermava che questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai, in questo caso la Figc sembra, secondo la Gazzetta dello Sport, che abbia confermato che la Serie B non s’ha da fare. La rosea solitamente è molto drastica a dare giudizi, anche se in effetti ci sono dei regolamenti che attestano certi errori. La società sembra che dopo i festeggiamenti e la certezza della promozione in Serie B, non ha presentato, i documenti necessari per indicare lo stadio dove andare a disputare il prossimo campionato. Per dire, sempre in Lombardia, la Feralpisalò, ha indicato nel Rigamonti di Brescia il nuovo stadio dove andrà a giocare le partite, alla faccia delle rondinelle che sono retrocesse in Serie C dopo 38 anni. Che partita che sarebbe stata, Lecco-Feralpisalò in Serie B, il derby lombardo dei laghi. Da una parte il lago di Garda, i gardesani, dall’altra parte il lago di Lecco, i manzoniani. Un romanzo calcistico, da favola ad incubo, assurdo in certi aspetti, in considerazione di chi sta intorno a questo mondo, professionisti e super esperti. A prima vista sembrerebbe un vera tragedia di calcio, in stile Fantozzi, ma sfogliando altre testate abituate a scrivere in maniera diversa, ci potrebbe essere una soluzione, il ricorso, la legge. Dal giudizio della Rosea si passa alle famose battaglie del TuttoSport. Una testata sportiva che segue da vicino una squadra che è stata coinvolta in uno scandalo, finito a tarallucci e vino, il classico patteggiamento all’italiana. In questo caso il giornale di Torino, afferma che la storia del Lecco non deve finire così, con una maledetta pec arrivata fuori tempo massimo, non per colpa del club, ma per un nullaosta prefettizio giunto fuori tempo massimo. Questo cavillo potrebbe essere la soluzione in questa vicenda assurda, anche perchè il colmo sarebbe di vedere il Lecco nei dilettanti. Le iscrizioni in Serie C sono chiuse, e giustamente se hai vinto un campionato, attraverso lo spareggio contro il Foggia, secondo voi, una società dove si dovrebbe iscrivere? L’estate è appena iniziata, le vedremmo delle belle.
Forza Lecco, chi ama il calcio vuole queste favole, e ha ragione il TuttoSport, non può finire così.
A cura di Marco Foianesi