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Episodio incredibile, quello capitato all’attaccante del Martina Franca Pietro Arcidiacono nel corso dell’incontro esterno contro il Savoia (vinto dai pugliesi con il punteggio di 2-1): al minuto 86 il bomber segna la rete che permette alla squadra di centrare tre punti importantissimi e, per esultare, alza la maglia da gioco per mostrare una t-shirt con la foto di un caro amico, scomparso da poche settimane. Un bel gesto di umanità, peccato che Arcidiacono fosse già ammonito: l’arbitro non ci pensa due volte e gli sventola davanti il secondo giallo, che equivale dunque ad un’espulsione. "Non ho tolto la maglia, l’ho solo alzata e, sinceramente, non credevo venissi ammonito – le sue parole - volevo soltanto dedicare il gol a un mio amico scomparso”.
La faccenda, già di per sè curiosa, assume contorni ancora più incredibili considerando che nel 2012 l'attaccante balzò agli onori della cronaca per una fatto simile, seppur controverso: l'allora bomber del Nuova Cosenza (serie D), festeggiò infatti un gol contro il Sambiase esibendo una maglietta con la scritta "Speziale è innocente". Ricordiamo che Antonino Speziale è uno dei due ultras del Catania condannati per omicidio preterintenzionale dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, avvenuta il 2 febbraio 2007 durante gli scontri alla stadio Massimino scoppiati mentre si giocava il derby col Palermo. Per quell'episodio Arcidiacono prese un Daspo di ben tre anni.