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Giornata cruciale per la Lega Pro: a Firenze si è svolta l’attesa Assemblea, alla quale hanno partecipato tutti i presidenti delle 60 società. Scopo dell’incontro la ripartizione dei diritti televisivi e l’approvazione di un consigliere, ma il polverone alzato nei giorni scorsi dal dg dell’Ischia Pino Iodice ha di fatto monopolizzato la riunione: aria tesa e tanti interventi pepati, come quello del numero uno del Messina Pietro Lo Monaco. Iodice e Claudio Lotito si sono ignorati, anche se il dirigente degli eschitani ha rincarato la dose: "Deve intervenire il governo e cacciare personaggi come lui che non fanno bene al calcio. Dobbiamo dare una svolta importante, il sistema sta affondando anche per colpa sua".
Che la Lega Pro sia spaccata in due appare evidente: la maggioranza di Mario Macalli (appoggiato pienamente da Lotito) è appesa ad un filo e le votazioni dei club (29 a 28) lo dimostra. Nessuna preferenza da parte di Lumezzane Foggia, mentre fa discutere il caso dell’Ascoli: i bianconeri, sostenitori della fazione opposta a Macalli, non sono stati ammessi alle votazioni poiché nati (come società) da meno di un anno. Durissimo il comunicato congiunto dei dissidenti: “L'attuale governance non gode più della fiducia del cinquanta per cento delle Società che dovrebbe rappresentare: da un lato c’era una proposta di riforma, volta ad azzerare ogni candidatura e a restituire il pieno potere ai presidenti dei club e dall'altro è proseguito il lavoro di piegare le volontà ad un disegno di potere”.
Intanto Claudio Arpaia, patron della Vigor Lamezia, è stato eletto nuovo consigliere del Direttivo di Lega Pro.