La settimana è trascorsa, dedicata interamente al derby Barletta-Taranto, e non poteva essere diversamente, per il fatto che il mister Cari oltre a ricevere, al “Puttilli”, gli ionici da lui allenati, nel periodo in cui il mister Dionigi vestiva la maglia rossoblu, è stato costretto per motivi tattici ad abbandonare, salvo ripensamenti, i moduli di gioco del 4-3-3 o del 4-2-3-1, quest’ultimo adottato un pò di più, e, quindi, ben conosciuto da Dionigi.
Tanto è vero che Marco Cari, in occasione dell’amichevole disputata con il Real Barletta, formazione locale che gioca nel campionato di Promozione, ha sfoderato il modulo 5-3-2, provandolo con gli schieramenti, scesi, in campo, nel primo e nel secondo tempo. La partita si è conclusa col punteggio di 4 a 0 e hanno segnato Innocenti, Guerri, Agnelli e Margiotta, ma Marco Cari non è rimasto forse convinto dalla prestazione dei suoi, tant’è che, nel giorno successivo, la seduta mattutina si è svolta a porte chiuse.
Resta il fatto che,- al di là delle formule di gioco, necessarie per muovere, secondo una logica calcistica, i calciatori di cui si dispone e per contrapporsi agli avversari, questa volta, da soli assisi sulla quinta poltrona del torneo, per cui non vanno sottovalutati - non è opportuno arrecare, in una gara molto importante non solo per il Barletta, cambiamenti che possano turbare l’equilibrio, venutosi a creare tra i vari reparti, e che attendeva il battesimo del fuoco nello stadio di Cava dei Tirreni, flagellato, purtroppo, da una pioggia incessante, tanto da indurre il direttore di gara a sospendere l’incontro. Se l’annunciato 5-3-2 non è pretattica, ben si addice alla formazione vittoriosa contro gli aretusei, che tallonano con il Foggia quelli dell’area playoff, per cui eccettuato Bruno, fermo per problemi fisici, sostituito da Frezza oppure da Maino, e se Cerone ritorna ad essere schierato, per la sua duttilità a difendere e offendere, potrebbe risultare più che utile al cospetto di una squadra, quella tarantina, caratterizzata da manovre offensive da arrembaggio e dai conseguenti vuoti che si creano nelle retrovie.
Il portiere Di Masi dovrebbe essere tenuto, fermo ai box, a scaldare i motori per essere pronto per ogni evenienza, perché i tre punti, tutto sommato, servono, soprattutto, ai biancorossi di Cari.La prevedibile formazione: Gabrieli, Galeoto, Frezza o Maino, Zappacosta, Ischia, Lucioni, Simoncelli, Guerri, Innocenti, Cerone, Rana.
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