C'era una volta la trattativa segreta tra imprenditori. C'era, appunto. Oggi, nell'epoca di internet e dei social network, anche i tifosi possono far sentire la propria voce e - raggruppandosi - favorire o meno i passaggi di proprietà di società calcistiche. E' accaduto al Bari che, dopo la fine dell'era Matarrese e due aste giudiziarie deserte, ha sfruttato il calore dei propri tifosi per incentivare l'acquisto del club da parte di una cordata guidata dall'ex arbitro Paparesta. Adesso, archiviata la sconfitta nella semifinale playoff di Lega Pro, è la volta del Pisa: una parte del pubblico nerazzurro si è infatti organizzato e, tramite un apposito profilo Facebook e l'hashtag #ComprateilPisa, ha iniziato una campagna per favorire la cessione della società.
Ora, a dire la verità, tra il caso del Bari e quello del Pisa c'è una differenza sostanziale: il club pugliese è stato infatti comprato all'asta dopo essere stato dichiarato fallito, mentre i toscani un presidente già ce l'hanno. Si tratta di Carlo Battini, al vertice della società dal 2009, anno del fallimento e della conseguente retrocessione in serie D dei nerazzurri. In Lega Pro ormai da quattro anni, i tifosi adesso chiedono uno sforzo economico alla dirigenza per tentare il salto di categoria. Una richiesta di investimenti, in sintesi, e un eventuale passo indietro dell'attuale proprietà nel caso tali investimenti non potessero essere garantiti. Due casi differenti, è vero, ma un unico comune denominatore: l'enorme attaccamento dei tifosi alla propria squadra.