In occasione di un incontro con le società di Lega Pro, il direttore generale Francesco Ghirelli ha avuto modo di affrontare la spinosa questione dei diritti televisivi.
"Come noto - ha aperto Ghirelli - la trasmissione in diretta di tutte le partite del Campionato di Serie A e la frammentazione delle partite di A e B in ogni spazio del fine settimana hanno, da tempo, svuotato tutti gli stadi dove la domenica si giocano le partite di Lega Pro, mentre per le società di Serie A gli incassi da stadio rappresentano una minima parte del fatturato dei Club, per le società di Lega Pro gli introiti da botteghino rappresentavano l’entrata su cui contare per partecipare ad un campionato professionistico. Con il D.lgs n. 9/2008 il legislatore, consapevole del danno subito dalle società professionistiche di Lega Pro, considerato altresì che, per la cessione dei diritti televisivi tutti i 90 club di Lega Pro incassavano mediamente 1/15 di quanto percepiva in media una sola società di Serie A, ha imposto a queste ultime la devoluzione di una quota di mutualità".
Il Dg della Lega Pro si sofferma sulla fase di stallo delle trattative: "La legge è in vigore dal 2008 ma dopo tre anni, nulla si è definito. La Lega Pro si è attivata per trovare un tavolo comune delle Leghe per dirimere la questione ma, non avendo ottenuto risultati, il ricorso al Giudice per vedere applicare la legge vigente si è reso l’unico strumento per ottenere giustizia. Vi è da rimarcare che la Serie A non ha neppure certificato i crediti del triennio precedente impedendo così alla Lega Pro di scontare (fattorizzazione, N.d.R.) presso Istituti di Credito la somma dovuta".
"Del procedimento - prosegue Ghirelli- sono stati investiti gli Organi Giudiziali del CONI ai quali la Lega Pro ha richiesto l’accertamento degli importi dovuti dalla Serie A nelle stagioni 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011 e la condanna di quest’ultima al pagamento delle somme spettanti, oltre al risarcimento dei danni visto che l’inadempimento ha cagionato, nella sola stagione 2010/2011, la mancata iscrizione di venti società professionistiche ai campionati di Lega Pro. Nell'attendere con serenità la decisione degli organi di Giustizia sportiva, la Lega Pro ribadisce comunque la propria disponibilità a negoziare al fine di raggiungere una equa soluzione".
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