Il presidente del Foggia Pasquale Casillo ringrazia il tecnico di origine boema e chiarisce la sua posizione, guardando anche al futuro del club pugliese. E lo fa con una lunga e appassionata lettera pubblicata sul sito della società.
Ecco il testo della missiva:
"Sento l´esigenza, a seguito delle infondate notizie di stampa, soprattutto di certa stampa non neutrale ma partigiana, di chiarire la mia posizione in ordine alla volontà di mister Zeman, di non rinnovare il contratto per la guida della squadra di calcio US Foggia spa, per il prossimo campionato Lega Pro Prima divisione 2011/2012.
Premetto che la mia famiglia, in particolare mio figlio Gennaro e mio nipote Vincenzo, proprietari di considerevoli e personali patrimoni, hanno assunto la guida della US Foggia spa, perché amanti di questa città e primi tifosi della locale squadra. Talvolta, quando si ragiona con il cuore, e non con la testa, si commettono degli errori non sempre riparabili.
E´ per tale motivo che l´anno passato i miei consanguinei, hanno contratto l´acquisto delle quote societarie della U.S. Foggia spa ben lieti di risollevare le sorti di una squadra, salvatasi ai play out, che rischiava di non iscriversi al campionato. I tempi ristretti, la voglia di confrontarsi con una piazza così importante, e la scaltrezza di qualcuno, hanno prevalso sulla ragione e, dopo l´acquisto, si è avuta la spiacevole sorpresa di scoprire una situazione deficitaria che era stata ben occultata dai “soliti noti”.
Questi temi saranno affrontati, però, nelle sedi giudiziarie competenti affinché nessuno possa pensare che la mia famiglia voglia speculare su tale spiacevole situazione o voglia fare una marcia indietro. La giustizia farà il suo corso e spero che lo faccia in tempi brevi, in vista delle scadenze fissate dalla Lega Pro per la iscrizione al campionato.
Il mio ruolo, in questo scenario, è stato solo quello di fornire un utile aiuto affinché mister Zeman, al quale mi lega ancora una amicizia ultraventennale, con il suo carisma e la sua bravura, contribuisse a ridare linfa ad una pianta che stava morendo.
L´anno calcistico appena trascorso è stato entusiasmante; tutti abbiamo assistito ad uno spettacolo calcistico che non trova eguali anche in serie B ed in Serie A.
Tutti dobbiamo dire GRAZIE, mister Zeman.
La lungimiranza calcistica dello staff (Zeman-Pavone), consente a tutti gli operatori calcistici di programmare il futuro con largo anticipo.
E´ per tale motivo che la società dei miei parenti, già oltre tre mesi addietro, aveva buttato le basi per un campionato di altra categoria, per il quale, però, occorreva una garanzia fideiussoria ben più considerevole di quella della Lega Pro. Si pensò, così, di chiedere, alla Banca Campania di Foggia, un finanziamento utile per la prestazione della fidejussione per la iscrizione al campionato prossimo, sia che fosse quello di Lega Pro, che quello di serie B. il finanziamento fu richiesto previa messa a disposizione di garanzie reali dei miei familiari ( immobili per oltre € 2.000.000,00) e in contanti. Nessuno cercava soldi gratis.
Sta di fatto che, dopo oltre tre mesi la Banca detta non ha dato alcuna risposta.
Sollecitato dai miei parenti circa la risoluzione del problema, ho pensato di chiedere lumi al mio amico don Michele Perrone, che ricopre il ruolo di consigliere della banca. Egli mi ha assicurato che avrebbe fatto quanto in suo potere ma tutto tace.
I miei parenti non volevano soldi in prestito, ma richiedevano che le regole fossero valide per tutti.
Ho dovuto fare questa breve digressione per dirvi, cari lettori, che le traversie giudiziarie, che mi hanno portato al fallimento, seppur infondate e prive di pregio, hanno bollato la mia famiglia come degli appestati. Chi mi ridà quello che ho perso? Non sono un camorrista, non ho truffato nessuno; sono tornato a Foggia dopo avere riacquistato quella dignità che non ritenevo di aver mai perso, e cioè dopo l´assoluzione, ma scopro che nulla è cambiato. Le colpe dei padri continuano a ricadere sui figli! Il mio fallimento, a differenza di Parmalat, Cirio ed altri ( che hanno visto pagare i vari Tanzi, e furbetti del quartierino e chiudersi con sentenze definitive in 5/6 anni) pende ancora a distanza di 15 anni. Non attribuisco colpe a nessuno, meno che mai alla magistratura che negli ultimi tre anni sta alacremente cercando di risolvere le pendenze con le banche, quelle banche delle quali io stesso ero socio e alle quali diedi in pegno tutte le mie società, pur di risolvere la vicenda economica. Ho garantito con il mio personale patrimonio e, nonostante tutto, oggi, troppo facilmente dimenticano il mio nome.
Dopo le mie traversie ho intentato azioni contro lo Stato, contro un custode giudiziario che aveva gestito (o meglio, mal gestito) tutte le mie azioni per conto della Procura della Repubblica di Napoli, un custode giudiziario che ha mal gestito 58 aziende senza una segretaria e con uno studio di 25 mq.; contro la Banca Intesa quale accorpante la Cassa di Risparmio di Puglia, per i danni di oltre 300 miliardi di vecchie lire; ho denunciato un sistema bancario estorsivo e corrotto e nei prossimi giorni presso il Tribunale di Bari verrà chiamata una causa penale che vede indagati i vertici della Banca Intesa.
E´ un sistema che non può e non vuole bene a chi come me, grida per far sentire quella voce che, troppo spesso viene soffocata in gola sapendo che si è ostaggi di un sistema bancario corrotto. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, anche quando si è accanita contro di me. Ed oggi le condanne dei vari Fazio, Consorte, Fiorani, mi danno ragione. E´ la storia che mi darà ragione!
Non dicevo il falso quando sostenevo di essere un perseguitato e ancora lo sono. Ho sbagliato solo ad individuare i Bruto che accoltellarono Cesare, ma l´epilogo è stato, comunque la morte.
Per questo chiedo scusa a quanti ho pensato che, nel momento del bisogno, contestualizzato nella firma del ceto bancario al risanamento delle mie aziende, colpite da strani episodi, bombe, crollo del valore del dollaro ed altro, si erano tirati indietro per vedere la mia morte giuridica. Chiedo scusa a Lei, dr. Geronzi, che ho sospettato, ma non ho mai denunciato, essere l´eminenza grigia di tale drammatica situazione.
Chi mi vuole bene, ossia la gente comune, quella gente che mi stringe la mano per strada e mi chiede di restare, di convincere Zeman a tornare; che vive un sogno ogni domenica, cioè quella gente come me, deve sapere che io non mollo. Non mollo, dinanzi alle calunnie, al killeraggio giornalistico da parte dello scribacchino al soldo del barone di turno, alla tragica situazione amministrativa che non ci consente ancora di sapere se lo stadio Zaccheria, a seguito del mancato reperimento delle certificazioni amministrative, l´anno prossimo potrà ospitare la nostra squadra costringendoci a giocare perennemente in trasferta o, addirittura, a non iscriverci al campionato. E´ giusto che tutti sappiano perché domani non si dica che Casillo ha tradito. Tale termine è fuori dal vocabolario della mia famiglia.
Domani una nuova banca sarà proprietaria di una squadra di calcio di serie A. L´Unicredit diventa proprietaria della A.C. ROMA. Dico a Voi signori banchieri, se non posso averlo io Zeman, grande allenatore, non fatelo scappare Voi. Zeman ha risanato la Lazio di Cragnotti e la Roma di Sensi.
Zeman garantisce risultati e risana le società decotte con la sua politica a favore della valorizzazione dei giovani. Ricordo un episodio. Un giocatore, di nome Janculovski, scoperto da Zeman nella sua stagione partenopea, acquistato con poco, venne patrimonializzato e venduto alla Udinese, l´anno dopo, per 8 miliardi di lire. Era un illustre signor nessuno, giovane promettente e bastò che Zeman lo inquadrasse perché le sue quotazioni schizzassero vertiginosamente.
Sono mille gli episodi che potrei raccontare perché sono mille le doti umane e le capacità di questo grande uomo che risponde al nome di Zednek Zeman che mi onoro di annoverare tra i miei pochi amici, quelli veri. Oggi gli allora Janculovski si chiamano Insigne, Kone, Salamon, Sau, Burrai Farias, Agodirin, Rigione, Regini, Romagnoli etc. etc.
Quale riscontro vi serve ancora? Chi non pensa ai giovani pensa da vecchio e muore da vecchio!
La mia famiglia è pronta a ripartire per una nuova ed entusiasmante avventura.
Zeman è Foggia e Foggia è Zeman ma, se Tu, Mister, deciderai diversamente, anche se con rammarico capirò la tua decisione e l´augurio più sincero che ti faccio e di vederti in panchina a disporre il gioco di Totti e De Rossi. Con l´affetto e l´amicizia di sempre, anche da vecchi.
Pasquale Casillo"
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