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Michele Mangiapelo è un portiere nato nel 1986: cresciuto nella Sampdoria, ha girovagato per il centro Italia vestendo le maglie di Rieti, Narnese, Ferentino, Isola Liri e Cynthia, prima di approdare al Frosinone (che ne detiene il cartellino). Lo scorso 25 agosto, tuttavia, il Grosseto lo ha prelevato con la formula del prestito, affidandogli così le chiavi della porta maremmana proprio come era già successo dal 2010 al 2012 (anche se in quel biennio le presenze non erano state molte). Di fatto il suo è un ritorno ma, soprattutto, un acquisto a dir poco azzeccato, guardando a quello che è accaduto alla terza giornata durante la sfida interna contro la Reggiana: il match si è chiuso sullo 0-0 ma se il Grosseto ha evitato la sconfitta interna il merito è tutto di Mangiapelo, che ha indossato i panni di superman parando qualunque cosa passasse dalle sue parti.
Due interventi capolavoro nel primo tempo per neutralizzare i tentativi di Siega e Tremolada, poi nella ripresa l’estremo difensore si è superato parando nell’arco di sette minuti ben due calci di rigore (a Ruopolo e Tremolada), proprio come fece Francesco Toldo nella semifinale di Euro 2000 contro l’Olanda. Il paragone è di quelli importanti, ma a 28 anni Mangiapelo è diventato l’eroe dei toscani e, allo stesso tempo, l’incubo di giocatori e tifosi della Reggiana.