Nell’ultima giornata di campionato ha fatto molto rumore la sconfitta interna del Parma, piegato al Tardini per 0-2 da un’Ancona ultimo in classifica e in piena crisi di risultati. La sconfitta ha significato anche la discesa a -11 dal Venezia, con conseguente abbandono di ogni velleità relativa alla vittoria del campionato. Resta però ancora da conquistare il secondo importante obiettivo: concludere la stagione in seconda posizione davanti a Pordenone e Padova (ora entrambe a -4 dai Ducali) in modo da accedere direttamente alla seconda fase dei playoff.
A mantenere alta la concentrazione in vista delle gare che restano da giocare ci ha pensato capitan Lucarelli, che al termine della gara contro l’Ancona si è lasciato andare a uno sfogo davanti ai microfoni dei giornalisti: “C’è poco da dire. Oggi siamo stati ridicoli. Abbiamo offeso la nostra società e i nostri tifosi. Oggi non ci sono proprio scusanti. Ci prendiamo le nostre responsabilità. Prima della partita avevo messo in guardia lo squadra dicendo che il Parma fallito, due anni fa, nelle condizioni dell’Ancona, batté la Juventus, perché le motivazioni valgono più degli stipendi. Forse il messaggio non è stato recepito bene e questa è una responsabilità mia. Mi sento più responsabile degli altri, perché sono qui da dieci anni. Non sto a parlare della partita, perché non ha senso. Non serve. Abbiamo distrutto il castello che avevamo costruito nell’ultimo mese. Abbiamo rovinato tutto. Forse pensavamo di fare i fenomeni, perché noi siamo quelli belli, ricchi e famosi. Poi, dopo, i risultati sono questi. In campo ci vogliono i coglioni. I coglioni ci vogliono sia che si giochi contro la prima sia che si giochi contro l’ultima. Dobbiamo tornare a essere umili, perché altrimenti possiamo andare tutti a casa. Forse sarò troppo nervoso e troppo impulsivo, però se vogliamo cercare di arrivare in B, dobbiamo farlo sfoderando prestazioni importanti fino al sette maggio”.