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Bufera intorno al Savona, il protagonista è però l’ex allenatore Ninni Corda (colui che nel 2012/2013 aveva condotto gli striscioni dalla Seconda alla Prima Divisione). Tutto è cominciato quando la società ha sporto denuncia nei confronti del vecchio mister, perché in un incontro privato con alcuni giocatori biancoblù avrebbe tentato di convincerli a perdere di proposito il match contro la Spal (partita invece vinta 3-1) con lo scopo di far esonerare Arturo Di Napoli e di tornare alla guida della squadra.
Questo è solo l’inizio, perché la vicenda avrà dei risvolti da seguire: Corda ha già replicato alle accuse con alcune dichiarazioni alla stampa a dir poco durissime. “Ho già denunciato tutti per calunnia e diffamazione – ha tuonato il mister nuorese - tutta questa storia è stata creata ad arte da qualcuno per nascondere i veri problemi del Savona, chiederò alla società un maxirisarcimento. Non ho alcuna intenzione di tornare sulla panchina biancoblù, da Savona sono andato via io rinunciando a due anni di contratto: l’incontro con i calciatori del Savona c’è stato, ma per conto del presidente Delle Piane e in merito a una questione relativa ai premi della scorsa stagione. Non si è mai parlato di nessuna partita, tantomeno del match contro la Spal: ho una registrazione telefonica che dimostra come il presidente fosse assolutamente al corrente dell'incontro con i miei ex giocatori, tra l’altro voluto da lui stesso affinché si calmassero i malumori creatisi per i mancati premi della scorsa stagione. Non a caso, oltre a Marchetti, De Martis, Carta, Marconi e Cabeccia, erano presenti anche coloro che non sono più al Savona, come Virdis, Aresti, Cesarini, Altobello e Sarao: tutti arrabbiati perché non avevano ancora ricevuto i soldi promessi".
E ancora: "Delle Piane mi aveva affidato la gestione dei premi partita e dei rimborsi spese tramite un regolare contratto di scouting, per questo si era reso necessario il mio intervento per chiarire la questione. Tra me e Di Napoli non corre buon sangue, io a differenza sua non pago per allenare, ma non c’è stata alcuna pressione sui giocatori: Marchetti, che nel frattempo aveva risolto tutto e che quindi non aveva partecipato all’incontro, è andato a raccontare tutto a Di Napoli, il quale è andato in escandescenza. De Martis e Cabeccia sono stati messi fuori rosa, con la minaccia di essere denunciati alla Procura Federale per omessa denuncia: tutta la vicenda è venuta fuori proprio nel momento peggiore del Savona, quasi a voler deviare l'attenzione sulle reali problematiche della squadra. Forse vogliono distruggermi, ma io non ci sto”. Parole che scateneranno un putiferio: gli sviluppi non mancheranno di sicuro.