Le recenti voci di nuovi possibili soci pronti a rilevare alcune quote del club sembravano aver portato un po’ di serenità in casa Ancona, invece non è così. Giovedì 9 è stata un’altra giornata difficile, scandita da un susseguirsi di notizie una più grave dell’altra. Prima si è avuta la conferma dei mancati pagamenti degli stipendi di alcuni giocatori, poi sono circolate voci paradossali che parlavano di un club incapace di pagare persino le magliette e altri materiali necessari per scendere in campo come il ghiaccio, per non parlare del rischio sfratto legato agli affitti non pagati delle strutture d’allenamento. Nel pomeriggio infine il fatto più grave: dei tifosi avrebbero aggredito verbalmente alcuni giocatori e il tecnico Pagliari durante la seduta d’allenamento. Alla fine non è successo nulla di grave ma è evidente che ormai la tensione è arrivata a livelli troppo alti, e a possibilità che i giocatori optino per una forma di protesta estrema (rifiutandosi di scendere in campo) non è da escludere.
Queste le parole di Damiano Tommasi, presidente AIC: “E’ il momento di dire basta a simili intimidazioni nei confronti di calciatori, la cui unica colpa è quella di non aver ottenuto buoni risultati sul campo. Questo ancor più nel caso di Ancona, dove la squadra è stata lasciata in ostaggio alle frange violente del tifo. Inoltre la totale assenza della società e l'incertezza sul pagamento degli stipendi sta costringendo la squadra ad auto-tassarsi per spese che sono di competenza del datore di lavoro, compreso il materiale medico che viene acquistato anche grazie allo staff medico, cui va il nostro ringraziamento”.