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Clamoroso a Messina: il match contro il Benevento, in programma venerdì alle 20.45 balido per il Girone C di Lega Pro, si disputerà infatti a porte chiuse a seguito dell’ordinanza del prefetto Stefano Trotta. Si è arrivati a questa decisione per un motivo incredibile: secondo le istituzioni, infatti, il club siciliano non avrebbe approntato “la prescritta pianificazione per il trasferimento su mezzi di trasporto pubblico dei tifosi sino all’impianto sportivo”. Cosa significa? Il problema nasce dalla mancanza di collegamenti idonei tra la stazione ferroviaria, gli aliscafi e lo stadio San Filippo.
il Messina calcio, per risolvere la questione, aveva deciso di pagare di tasca propria due pullman da mettere a disposizione della tifoseria ospite, ma in sede di approfondimento questo accordo commerciale non ha soddisfatto le prescrizioni contenute nell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. “Le società sportive – si legge – devono predisporre specifici piani che prevedano idonei e sufficienti mezzi di trasporti pubblico utilizzabili dalle tifoserie, con particolare riferimento a quelli da destinare ai sostenitori della squadra ospite per il trasferimento dalla stazione all’impianto sportivo e viceversa”. Due pullman, evidentemente non bastano: si continuerà a giocare a porte chiuse anche nelle prossime partite, fin quando non verranno eliminate le criticità riscontrate.
"Un eccesso di rigore e severità" dice il sindaco di Messina Renato Accorinti. Pare che il Comune si sia reso indisponibile a fornire degli autobus ulteriori. "E’ normale che si debba pagare una cauzione prima di utilizzare mezzi utili alla collettività: perché non mettere invece a disposizione i pullman in dotazione all’Esercito, ai Carabinieri o alla Marina Militare?" puntualizza il primo cittadino messinese. Nessun commento, per ora, dai vertici del club peloritano: si tratta dell’ennesimo pasticcio burocratico all’italiana e a rimetterci, ancora una volta, sono solamente i tifosi che vogliono solo assistere ad una gara di calcio.