Taranto al veleno: la retrocessione in serie D ormai certa dei rossoblù, sconfitti per 1-2 dalla Vibonese nella penultima giornata di campionato, è stata reputata da molti l’occasione giusta per togliersi alcuni sassolini dalla scarpa. Tra i primi a commentare la travagliata stagione degli ionici è stato l’allenatore Salvatore Ciullo, che ha parlato in conferenza stampa al termine della partita contro i calabresi.
“E’ bruttissimo trovarsi qui a commentare la retrocessione del Taranto. Sono dispiaciuto e chiedo scusa a tutti perché non sono stato all’altezza della situazione - è il mea culpa del tecnico, che non ha però rinunciato a sollevare anche una questione rimasta per lui irrisolta - Ogni giorno mi pongo la stessa domanda e spero che prima o poi arriverà una risposta: perché dopo che la squadra si stava riprendendo in classifica sotto la mia guida è successo tutto ciò che è successo? Perdere quegli elementi è stata una mazzata”.
I fatti del 22 marzo (quando i calciatori Stendardo, Altobello e Maurantonio furono aggrediti da un gruppo di tifosi) sono stati al centro anche dell’intervento post gara di Salvatore Campilongo, allenatore della Vibonese ed ex dal dente avvelenato, che ha accusato la società ionica di non essere stata sufficientemente presente all’epoca delle contestazioni. Una tesi rigettata dal dg rossoblù Aldo Rosselli: “Smentisco quanto affermato da mister Campilongo, la società è sempre stata presente e vicina alla squadra. Dopo l’ultima gara con la Juve Stabia, il presidente Zelatore indirà una conferenza stampa nella quale farà delle dichiarazioni sulla regolarità del campionato e sull’aggressione del 22 marzo”.