Il Taranto non ci sta: sono ore difficili in casa rossoblù dopo l’aggressione subita mercoledì 22 marzo da parte di alcuni facinorosi. Nelle ultime ore la società pugliese ha emesso un duro comunicato che si rivolge soprattutto a coloro che hanno accusato la dirigenza tarantina di aver alzato loro i toni per primi con la dichiarazione di lunedì nella quale stigmatizzavano l’atteggiamento in campo della squadra. Oltre al danno la beffa, si può dire: il presidente Zelatore è quindi intervenuto per dire la sua, ventilando anche la possibilità di riflettere se continuare o meno la propria avventura a capo del Taranto al termine della stagione.
“L’attuale proprietà della Società Taranto da circa due anni si è fatta carico della gestione del calcio in città, profondendo impegno, lavoro e risorse economiche – sono le parole di Elisabetta Zelatore - Parallelamente in questi due anni l’azione della Società è stata oggetto di attacchi gratuiti.
Tale situazione ha raggiungo il diapason nella lettura degli eventi di mercoledì 22 marzo allorquando l’aggressione subita da alcuni tesserati del club durante la seduta di allenamento è stata strumentalmente collegata palesemente o subliminalmente, ad un comunicato emesso dalla predetta società dopo le brutte prestazioni della squadra”. Il dirigente, insomma si rivolge agli operatori di settore che “invece di limitarsi ad esprimere una ferma condanna di tali approfitti di tali eventi per rivolgere
vergognosi attacchi nei confronti dei rappresentanti della società sportiva”. L’amarezza per l’attacco potrebbe portare a un clamoroso cambio di vertice a fine anno: “
I soci di maggioranza al 93% del Taranto ed ossia Elisabetta Zelatore e Antonio Bongiovanni comunicano la loro decisione di voler valutare e riconsiderare a fine campionato il futuro impegno nella società”.