Nella Città dei due mari le acque non si placano: sono dodici gli ultras denunciati dalla Digos di Taranto per l'aggressione ad alcuni giocatori rossoblù dello scorso 22 marzo. Iniziano ad arrivare i primi provvedimenti nei confronti degli autori della contestazione che poco meno di un mese e mezzo fa ha portato al ferimento di tre giocatori ionici (Maurantonio, Stendardo e Altobello) e a inasprire i rapporti giù tesi fra i supporter e la società pugliese, nel frattempo retrocessa dalla Lega Pro alla serie D.
Nell'operazione effettuata all'alba del 3 maggio gli agenti hanno effettuato perquisizioni nelle abitazioni dei sospettati e notificato avvisi di garanzia: le forze dell'ordine sono riuscite a risalire all'identità dei tifosi (solo una parte di quelli presenti durante l'aggressione) grazie alle testimonianze dei giocatori e alle immagini registrate dalle telecamere attorno al campo di allenamento.
"Secondo le prime ricostruzioni - si legge sul comunicato emesso dalla Questura - i soggetti, parte di un gruppo di almeno venti persone appartenente alla tifoseria ultras curva nord, avrebbero fatto irruzione, forzando il portone di ingresso, nell’area di allenamento dello stadio Iacovone per inscenare una protesta contro la compagine sportiva ionica". Nei confronti dei dodici denunciati sono state già avviate le procedure per l'irrogazione dei Daspo; le indagini comunque proseguono per identificare gli altri responsabili. La società Taranto, nel ringraziare le autorità, ha anche annunciato che si costituirà parte civile contro tutti i responsabili individuati.