"La vittoria più bella non è sul campo. E' vedere gli oltre ventimila palestinesi sugli spalti, con tante donne e bambini". E' visibilmente emozionato Mario Macalli, presidente della Lega Pro, che con la 'sua' Under 20 è volato a Hebron per affrontare la nazionale palestinese. "Si tratta di un giorno storico - prosegue Macalli -. I problemi e la sofferenza di un popolo non si risolvono, certo, ma lo sport è uno strumento importante di unione, il migliore ministro degli Esteri possibile".
L'amichevole disputata nello stadio di Dura, inaugurato per l'occasione, è terminata 3-0 per la Palestina. La giornata di festa si è completata sugli spalti e per le strade: il team azzurro è stato accolto da un grande striscione con le due bandiere, italiana e palestinese, e bambini e bambine con bandiere italiane in mano che salutavano. A Ramallah Macalli è stato ricevuto dal presidente Abu Mazen. Alla visita hanno partecipato anche il vice presidente del Cio, Mario Pescante, i vice presidenti della Lega Pro, Lombardo e Pitrolo, e il direttore Ghirelli.
Ieri alcuni calciatori italiani hanno giocato con i piccoli palestinesi nel campo profughi Aida di Betlemme: "Non credevo di provare queste emozioni e di regalare un sorriso ai bambini palestinesi", ha spiegato il capitano Antonio Vacca. "Questa permanenza in Palestina - ha aggiunto il tecnico Giorgio Veneri - è per i ragazzi un'esperienza che tocca e che resta impressa. Hanno cosi la consapevolezza che il calcio ha valori e unisce".