Quattro vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte: forse un avvio del genere neppure Claudio Foscarini se lo sarebbe immaginato quando, in estate, aveva accettato l'offerta del presidente Spinelli per riportare il neoretrocesso Livorno nel calcio che conta. Tornati in Lega Pro dopo 14 stagioni di militanza tra serie B e serie A, con uno storico sedicesimo di finale nella
Sul banco degli imputati, manco a dirlo, proprio l'ex allenatore del Cittadella, colpevole secondo la dirigenza toscana di non aver dato un gioco a una squadra che, nell'ultimo turno di campionato, non è riuscita a battere neppure un Arezzo ridotto in nove. Prestazione ingiustificabile anche a fronte dei numerosi infortuni che hanno evidenziato sì i limiti di una rosa non del tutto competitiva, m a al tempo stesso le carenze caratteriali di un gruppo che non si sta dimostrando all'altezza della Lega Pro.
Panchina dunque a rischio? Abbasta nza ma non troppo. A difendere l'operato di Foscarini, infatti, c'è il presidente Aldo Spinelli: il patron amaranto, a differenza dei suoi collaboratori, continua ad avere piena fiducia nel tecnico trevigiano. Una sconfi tta nella difficile trasferta di Viterbo, però, potrebbe definitivame nte far cambiare idea al vulcanico numero uno dei toscani.