Oggi il Parma festeggia i 69 anni del presidente Nevio Scala, lasciando da parte per un momento le polemiche di questi giorni dopo il brutto ko subito contro il Padova al Tardini. Scala è una istituzione nella cittadina emiliana: dopo una lunga carriera da calciatore, che lo ha portato a vestire tra le altre, le maglie di Roma, Fiorentina, Inter e soprattutto Milan (con il quale ha vinto un campionato, una Coppa delle Coppe e una Coppa dei Campioni), raggiunge l’apice nelle vesti di allenatore.
Dopo una prima esperienza alla guida delle giovanili del Vicenza, si fa notare dagli addetti ai lavori per i risultati conseguiti nel 1988 con la Reggina, quando riuscì a portare il club calabrese in serie cadetta. Nella stagione successiva sfiorò l’impresa della promozione in A perdendo lo spareggio ai rigori contro la Cremonese. Ma la storia coi ducali inizia nel 1989, quando assume la guida del club emiliano sostituendo Vitali, riuscendo a centrare la promozione nella massima serie.
Con lui i gialloblù, spinti dalle giocate di autentici fuoriclasse come Gianfranco Zola e Faustino Asprilla, cominciano a stabilizzarsi su vertici dapprima nazionali e poi internazionali: nel 1992 arriva il successo in Coppa Italia e nel 1993 la Coppa delle Coppe (persa l’anno seguente in finale contro l’Arsenal), la Supercoppa Uefa e due anni più tardi la Coppa Uefa. Il Parma da piccola squadra di provincia cominciò così a confrontarsi con realtà importanti, arrivando a giocarsi lo scudetto, mettendo in difficoltà la Juventus.
Finita l’esperienza parmense, il tecnico padovano tentò di farsi strada all’estero: nel 1997 vinse la Coppa Intercontinetale con il Borussia Dortmund e nella stagione 2001-2002 un campionato ucraino e una Coppa d’Ucraina con lo Šachtar Donec'k e, infine, la Coppa di Russia con lo Spartak Mosca. Dopo un’assenza dai campi durata circa un decennio, nell’estate del 2015 diventa presidente della squadra che gli ha regalato più successi nella sua immensa carriera da allenatore. Chapeau.