Lega Pro 1/A, playoff: storico Carpi, è in B

Pubblicato il 16 giugno 2013 alle 19:48:26
Categoria: Notizie Lega Pro
Autore: Redazione Datasport.it

Un pari che vale una vittoria; anzi, una promozione. L’1-1 di Lecce-Carpi proietta gli emiliani in Serie B per la prima volta nella loro storia, condannando il Lecce all’amara delusione di vedersi sconfitto dopo un campionato di vertice. Il Carpi raggiunge nella serie cadetta l’Avellino, il Trapani e il Latina, che nel primo pomeriggio ha battuto il Pisa nella finale dei playoff del girone B.

Il Lecce parte con un’assenza importante: Gustinetti non rischia l’acciaccato Chevanton e lo lascia inizialmente in panchina; al 2’ tuttavia i salentini sono già in vantaggio: Bogliacino da fuori area fa partire col sinistro una palombella deliziosa che s’insacca appena sotto la traversa, beffando il portiere carpigiano Sportiello per l’1-0. I padroni di casa non potevano sperare in un inizio migliore: svantaggio dell’andata rimontato subito e possibilità di arrotondare per mettere in cassaforte la promozione. Il Carpi, costretto alla rimonta, avanza il baricentro e al quarto d’ora Pasciuti centra il palo dai 16 metri. Il ritorno degli emiliani non intimorisce il Lecce: grazie al lavoro da filtro di Giacomazzi in mezzo al campo e all’effervescenza del giovane Chiricò all’ala sinistra, i salentini si spingono spesso e volentieri in avanti alla ricerca di Foti, senza mai trovarlo. Prima dell’intervallo comunque il Carpi va vicinissimo al pari: il solito Pasciuti impegna Benassi con una punizione da posizione defilatissima, con palla diretta sotto l’incrocio smanacciata in angolo dall’ottimo estremo difensore salentino; sul’angolo susseguente, il difensore Poli salta più in alto di tutti e spedisce di poco a lato a portiere battuto. Il primo tempo si chiude dopo due minuti di recupero.

Nella ripresa il Carpi dà il tutto per tutto: il match decolla. Solo nei primi 10 minuti, Della Rocca (colpo di testa dal limite dell’area piccola, troppo debole e centrale) e Concas (destro fuori di un soffio dopo aver ricevuto al limite dallo stesso Della Rocca) provano a impensierire la retroguardia leccese; in mezzo, due conclusioni mancine di Chiricò (una punizione mancina bloccata da Sportiello e un diagonale ravvicinato spedito alle stelle) aumentano la statistica dei tiri in porta delle due squadre. Proprio quando il Lecce sembra prendere le misure, gli sforzi del Carpi vengono premiati: al 74’ il marocchino Kabine, entrato dieci minuti prima al posto di Pasciuti, su una punizione dai 25 metri buca la sfilacciata barriera leccese e segna il gol del pareggio. 1-1 ed emiliani virtualmente in Serie B. Tutti si aspettano la grande reazione del Lecce, ma i salentini restano frastornati: un minuto dopo il gol di Kabine, il Carpi rischia di passare in vantaggio in contropiede: la difesa salentina chiude come può. Il nervosismo dilaga: Tomi viene ammonito (ennesimo giallo nelle file leccesi) per un calcione rifilato a un avversario in ripartenza, subito dopo viene sostituito da Chevanton, il quale si fa ammonire anch’egli appena entrato. È il preludio a un finale confusionario per i padroni di casa che, riversatisi in massa nella metà campo avversaria, non trovano con efficacia i saltatori e non impensieriscono Sportiello, attento nelle uscite alte. Il match si chiude dopo 5 minuti di recupero sul più classico dei corner della disperazione, con tanto di portiere Benassi in area: Chiricò col sinistro a uscire cerca proprio la testa dell'estremo difensore, che però manca l’appuntamento col pallone (e con la Serie B).

Il fischio finale del signor Ghersini scatena la festa del gruppetto di tifosi del Carpi giunti fino in Puglia, ma soprattutto l’ira degli ultras del Lecce, che si riversano sul terreno di gioco minacciando giocatori e steward: i facinorosi tentano invano di accedere agli spogliatoi, spaccano un vetro, rovesciano seggioline e distruggono una telecamera della Rai.