Lo scorso anno il fallimento del Parma ha fatto discutere moltissimo, ma da questo punto di vista il mondo calcio non ha risolto il problema: le società in grosse difficoltà economiche aumentano di volta in volta, l’ultimo caso è quello del Rimini (Lega Pro, girone B). La situazione del club romagnolo è drammatica: i giocatori non percepiscono lo stipendio da ottobre 2015 e molti di loro sono a rischio sfratto.
La squadra ha manifestato attraverso un comunicato stampa tutta la sua preoccupazione: "Noi calciatori dell'A.C. Rimini 1912 sentiamo il bisogno di rendere noti i molteplici problemi con cui quotidianamente conviviamo e che dignitosamente da diversi mesi stiamo affrontando – si legge - già qualche settimana fa, alcuni di noi, a nome di tutta la squadra, avevano raccontato le oggettive difficoltà che viviamo per via dei mancati pagamenti degli stipendi. In Lega Pro non ci sono stipendi faraonici, ma compensi normali, che ci consentono di far vivere dignitosamente le nostre famiglie".
Nella lunga nota i giocatori lamentano l'assenza di uno staff sanitario, l'improvvisarsi massaggiatori o fisioterapisti di se stessi, il pagare di propria tasca visite, risonanze ed ecografie, e tanto altro. La società per il momento minimizza, ma la faccenda appare seria: il rischio, concreto, è quello che il Rimini possa terminare anzitempo la stagione. In merito sono arrivate anche le parole del presidente della Lega Pro Gabriele Gravina: “La situazione è monitorata, ci sono i presupposti affinché tutto possa risolversi a breve. Ricordo che noi abbiamo le dovute garanzie del club, vale a dire la fidejussione”.