"Obiettivo? Rientrare il prima possibile in questa categoria, dobbiamo ridare la serie B a questa piazza". Lo disse il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli lo scorso maggio: detto fatto, ora si può iniziare a festeggiare perché i granata lasciano ufficialmente dopo un solo anno il purgatorio della Lega Pro, quando siamo ad aprile e alla fine della stagione regolare mancano ancora tre giornate.
Un risultato netto, meritato, arrivato dopo la vittoria per 3-1 contro il Pordenone (Chiaretti, Lora e Coralli i marcatori): la squadra allenata da Roberto Venturato (artefice principale di questa promozione) è riuscita a prevalere in un girone A di ferro, in cui le pretendenti al titolo e le corazzate da sottomettere non mancavano (Alessandria, Bassano, Pavia, Reggiana, Pordenone, FeralpiSalò, Padova e Cremonese su tutte).
Non sono state tutte rose e fiori, nella prima parte di stagione i veneti hanno incontrato qualche difficoltà di troppo ma da gennaio, precisamente dopo il ko interno contro il SudTirol (ultima tappa del girone di andata) non c’è più stata storia: una serie impressionante di undici vittorie consecutive (interrottasi con il ko interno col Bassano), che ha stroncato le avversarie e lanciato la squadra verso il paradiso della cadetteria.
Numeri da record per Litteri (cannoniere con dodici marcature) e compagni: 49 reti segnate, 29 subite. Si è tanto parlato dell’Alessandria e della sua semifinale in Tim Cup, ma quello realizzato dal Cittadella è stato un vero e proprio capolavoro. E adesso via alla passerella finale, con il vantaggio di poter iniziare a programmare in anticipo il ritorno in B (categoria in cui, prima della retrocessione, i veneti avevano militato per sette stagioni consecutive).