GROSSETO. Per l’organizzazione Conti Rosanna Cavini è tornata la boxe all’aperto nel capoluogo maremmano, aprendo al pubblico convenuto in Piazza Duomo, dopo oltre tre anni di silenzio, pedaggio imposto dal Covid 19 e altre problematiche. In verità, fino al pomeriggio inoltrato il tempo sembrava voler fare un dispetto, riversando pioggia sulla città. Placatosi Giove Pluvio, addetti al comune e organizzatori hanno allestito tutto l’occorrente per far partire nel modo migliore la serata in guantoni. Che prevedeva pugni e folclore, comprese altre discipline di combattimento. Servite come aperitivo al pugilato. Programma ridotto rispetto al cartellone iniziale, che prevedeva sul ring l’imbattuto leggero Christian Gasparri (6) e il rientro del non più verde Nicola Cipolletta (14-10-2). I restanti tre incontri hanno comunque soddisfatto il pubblico presente a cominciare dalla difesa tricolore leggeri del livornese Vairo Lenti (9-4-1), pro dal 2016, 28 anni l’età giusta per il salto di qualità. Due delle quattro sconfitte le ha subite all’estero, la prima in Spagna nell’aprile 2019, contro l’attuale campione nazionale Alejandro Moya (15) e aspirante all’europeo, match sofferto in avvio, seppe reagire e arrivare ai punti, confermando orgoglio e tenuta. L’altra sconfitta in Svizzera, otto mesi dopo, a Ginevra contro lo svizzero spurio Julien Calvete (10-1), un regalo di due giudici su tre, l’altro diede il pari, dopo un match tenuto sempre in pugno dal livornese. Nella prima difesa – dopo aver conquistato la cintura a Livorno l’11 aprile scorso a spese del cosfidante Gianluca Picardi (9-1), battuto d’un soffio - contro il triestino Luca Maccaroni (16-7-4), mancino di 31 anni, attivo dal 2011, che ben conosceva, avendolo affrontato sui 6 round nel 2017 a Trieste, perdendo di misura, il campione ha offerto sul piano tattico un match perfetto, tenendolo a distanza con colpi lunghi e interni, muovendosi sulle gambe e alzando le braccia quando Maccaroni riusciva a metterlo alle corde. Lo sfidante, da brevilineo, ha tentato per dieci round di poter scambiare a corta distanza, senza mai riuscire a concretizzare il suo piano. Il motivo era semplice: quando lo chiudeva, invece di colpire col montante e l’uppercut, quindi bersaglio interno, sbracciava tirando sventole che finivano sulle braccia del campione e qualche volta anche dietro la nuca. Inspiegabile che dall’angolo non abbiano mai cercato di modificare la situazione. Dieci round speculari, come confermano i giudici (97-93, 98-92, 99-91), anche se vivaci e apprezzati dal pubblico. Maccarone ha così fallito il quarto (non il quinto) tentativo, e non sarà facile centrare il titolo, se non modificherà l’aspetto tattico. Il “mulo” triestino anche se non più giovanissimo, organicamente è tosto e resistente, ma non è mai riuscito a migliorare il bagaglio tecnico. Per contro Lenti, appare in progresso anche se per realizzare il sogno di centrare il bersaglio continentale, deve fare un ulteriore passo avanti. Costruendo sulla buona base tecnica, più continuità offensiva e consistenza dei pugni. Da quanto visto a Grosseto i presupposti ci sono tutti, come la volontà, ma attenzione a non correre troppo in fretta. A mio modesto parere, un paio di difese ci starebbero tutte. In primis concedere la rivincita a Gianluca Picardi e una difesa, magari con Mirco Valentino, se avesse intenzione di riprovarci. Dopo queste esperienze giustamente guarderà all’Europa.
Il beniamino di casa, il superwelter Simone Giorgetti (8-0-1), 29 anni, dopo le prove decisamente modeste per non dire deludenti, contro Giuseppe Rauseo (2-62-5) e Marco Delmestro (1-29), due ragazzini di 41 primavere, a Grosseto e Ugento, è tornato sul ring sotto le cure tecniche del maestro Riccardo Gasparri, demolendo il casertano Pasquale Delli Paoli (4-3), 30 anni, inedito in Italia, avendo esordito in Messico dove lavorava, nel 2018, ottenendo quattro vittorie e una sconfitta, rientrato in Italia lo scorso anno, si è affidato al giovane procuratore Davide Bianchi, italiano residente in Svizzera, che come esordio europeo lo ha portato a combattere a Riga in Lettonia, sconfitto del locale Spiss (4) sui sei round. L’ultimo ingaggio a Grosseto contro Giorgetti, durato meno di quattro round. Delli Paoli nelle riprese sostenute ha mostrato un bagaglio tecnico dignitoso, ma il rapporto di forza era improponibile, perché il casertano è un superleggero salito nei superwelter per guadagnarsi una borsa, non certo superlativa. Mi chiedo se questo manager ha valutato il rischio. Troppo facile per Giorgetti fare il protagonista. Si parla apertamente di lanciare la sfida al prossimo vincitore della sfida tra il laziale Mirko Di Carlantonio (11-7), 40 anni, di Anguillara e Marco Papasidero (9-2-3) 32 anni, toscano di Prato prevista il 23 luglio a Maccarese sul litorale romano, riunione allestita dalla OPI 82. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, quindi do la notizia per dovere di informazione. Spazio e vittoria anche per il mediomassimo Riccardo Valentino (4), 25 anni, antico allievo della scuola di Marcianise dove è nato, campione italiano dilettanti nel 2017 a Gorizia, azzurro e inserito nella squadra italiana WSB nel 2018, con poca fortuna, due incontri e due sconfitte. Già FFOO, passato nel 2019 professionista, ottenendo due vittorie. Inattivo per tutto il 2020, alla ripresa il 14 marzo scorso, sul ring di Sant’Elia Fiumerapido nel frusinate, ha spedito KO al secondo round il fino ad allora imbattuto e quotato coetaneo Stiven Leonetti Dredhaj (6-1-1), confermando qualità sia tecniche che di potenza. Il test di Grosseto, Julian Metushi (0-3), 38 anni, albanese di stanza a Chieti in Abruzzo, non era troppo impegnativo, come dimostra il risultato: stop al quinto round per ferita, con Valentino in netto vantaggio. Il casertano, se darà continuità alla carriera agonistica a breve potrebbe bissare il titolo già conquistato in maglietta. Per salire ancora più alto dovrà applicarsi più di quanto non ha fatto da dilettante. Sta tutto nella volontà e decisione dell’atleta. L’età è quella giusta.
Giuliano Orlando