Libri di Sport - Fagianate, scatti e scie, dizionario sentimentale del ciclismo - Riccardo Magrini, Luca Gregorio e prefazione di Paolo Condò

Pubblicato il 30 settembre 2019 alle 11:35:54
Categoria: Libri di Sport
Autore: Redazione Datasport

Fagianate, scatti e scie, dizionario sentimentale del ciclismo - Riccardo Magrini, Luca Gregorio, prefazione di Paolo Condò – Rizzoli editore – Pag. 240 – Euro 18.00

di Giuliano Orlando

Confesso di essere tra coloro che seguono le corse ciclistiche su Eurosport, per il semplice motivo che la telecronaca fatta da Luca Gregorio e Riccardo Magrini la trovo decisamente più interessante e ricca di quell’aneddotica carente sulle altre reti. Giudizio personale, quindi opinabile. Che i due abbiano scritto un libro è un arricchimento che completa il dialogo che da anni, mette in risalto il rapporto tra i protagonisti al microfono e i ciclisti, attori di questo meraviglioso sport e il numeroso pubblico che ne segue gli eventi. Il Dizionario sentimentale del ciclismo è decisamente un atto di fede, ma soprattutto l’apertura di un rapporto tra lettori e autori. Riccardo Magrini, già buon professionista e valido direttore sportivo, ha dimostrato di possedere il tocco in più nel ruolo di telecronista, col pregio di non forzare mai, semmai di essere naturale e per questo inimitabile. Sapersi scegliere le giuste “spalle” non è facile, trovare Wladimir Belli è un punto in più dell’affiatato team. Il top per chi cerca di illustrare il ciclismo, superando la barriera di semplice esercizio sia dell’atleta che spinge sui pedali che di chi ha il compito di seguirlo con la voce.

Il segreto e la magia è far conoscere come quelle spinte hanno storie incredibili, dove si nascondono sogni, ambizioni, vittorie e sconfitte. Una volta il massimo consentito tra atleta e cronista era il nomignolo che personalizzava ciascuno dei protagonisti, il primo passo per uscire dall’anonimato, aprendo il primo bagliore di gloria a futura memoria. L’Airone e il Campionissimo è Fausto Coppi, Eddy Merckx è il Cannibale, Bartali resta Ginettaccio, Cipollini è Re Leone, Fiorenzo Magni il Leone delle Fiandre e avanti con altri campioni che si sono conquistati questo attestato. Ma il cuore del libro è appunto il glossario che inglomera qualcosa come 332 voci, che non sono numeri aridi. La versione scritta è la rappresentazione teatrale e cinematografica, nel senso che ogni voce illustra una situazione, un racconto, un ricordo storico, un passaggio, un personaggio, un modo di dire o di scherzare, nomi di grandi campioni e poi quelli che rappresentano i capisaldi di alcuni dei modi di dire che il Magro ha coniato con l’ironia tipica dei toscani, che non solo “maledetti” per caso, ma lo hanno nel loro dna come stemma di famiglia. Chi ha dimestichezza con le pedalate, conosce e si diverte quando Riccardo interpreta i momenti della corsa, le battute classiche come “il veglione del tritello”, “la fagianata”, “lo scatto del morto”, “la presa della pastiglia” di uso personale, il “piss stop”, la “bandella”, la “bischerata”, “flamme rouge”, il “garibaldi”, il “Cavaliere dei Qattro Mori”, la “gamba ramata”, la “locomotiva di Berna”, il “profeta”, la “rasoiata” e la “randellata”, lo “sverniciare” la “trombatura”, il “risciacquo” fino allo “zig-zag”, per citare alcune delle voci di una carrellata dove c’è goliadia ma soprattutto tanta esperienza, oltre al piacere di sapersi prendere in giro col sorriso. La prefazione di Paolo Condò racconta la storia dello Chateau del Magrin, in cui l’equivoco diventa un modo di divertirsi e fare ironia, creando una burla in cui molti sono caduti. Personalmente l’ho trovato divertente e istruttivo, spetta ai lettori confermare il mio punto di vista.

Giuliano Orlando