Ieri, Rivera, oggi – Gianni Rivera – Marconi Productions s.r.l. – Roma – Pag. 530 – Euro 60.00.
Gianni Rivera, classe 1943, alessandrino doc, ha atteso 70 anni per dare alle stampe il racconto di una vita che ha attraversato tutte le vette e anche le valli di una carriera scritta a lettere d’oro. Tutto l’opposto di una carriera nella quale la precocità è stata il tracciato primario. A sei anni le prime scarpe da calcio, a dieci la prima squadra dell’oratorio Don Bosco, nel torneo del CSI. A tredici il provino con l’Alessandria e nel 1959 a 15 anni e mezzo, il contratto col Milan. Mai tradito, fino al 1979, anno del ritiro dall’attività. Lungo i vent’anni calcistici ha esaltato milioni di appassionati, ha fatto gioire e disperare, fans e avversari. Il commiato è sontuoso, nominato vice presidente consigliere delegato del Milan.
Nella seconda metà degli anni ’80, la svolta: si sposa con Laura Marconi ed entra in politica con la Democrazia Cristiana, lanciando lo slogan “Forza Italia in campo e tra la gente”, anticipando il nome del partito di Berlusconi. Sottosegretario alla Difesa e parlamentare europeo, si batte per un riconoscimento dello sport slegato dai poteri politici, Troppo bravo per non destare invidie e far scattare la molla delle ritorsioni. Capita a chi ha idee innovative. Quando lo acquistò l’Alessandria a 13 anni, i tre sacerdoti dell’oratorio Don Bosco, si contesero di brutto la priorità della scoperta.
In verità il vero scopritore fu papà Teresio, ferroviere che assecondò subito la predilezione del figlio a prendere a calci ogni oggetto a portata di piede. Il vero anticipatore, di una carriera che ha toccato le punte più alte: scudetti, nazionale, campionati del mondo e il “Pallone d’Oro” il trofeo più prestigioso, senza dimenticare la sfida con la Germania nel 1970 in Messico, con la rete del 4-3. Mai stato molto malleabile, carattere abbastanza chiuso, non spreca parole, ma ha idee chiare e concetti che porta avanti, giuste o sbagliate che siano. Con la stampa un rapporto di odio-amore fin dai primi calci. Gianni Brera lo chiama l’abatino, per il suo calcio vellutato, poco fisico. Ma ha difensori altrettanto importanti come Gino Palumbo. Questa conflittualità non si è mai esaurita.
Adesso esce questo libro extra large, sia nelle misure che nel peso (oltre 4 kg.) al quale non si può muovere alcun appunto, vista la completezza e anche l’originalità dell’impaginazione, ricchissimo di foto inedite e notizie che vanno dalla nascita all’oggi, dove svolge l’incarico di presidente del Settore Giovanile e Scolastico a titolo gratuito. C’è il capitolo legato alla famiglia, marito e papà molto orgoglioso dei ruoli e dell’ultima fatica, che la signora Laura Marconi ha confezionato con la meticolosità tipica di chi ha l’incarico di compiere un capolavoro come un dono d’amore. Compito eseguito bene, che gli appassionati del golden boy più popolare d’Italia, non possono perdere. Per ogni contatto: Marconi Productions s.r.l. – Via dei Coronari, 214 – Roma.