Libri di Sport: Italia, cento anni nel pallone

Pubblicato il 8 settembre 2016 alle 16:46:40
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Un secolo azzurro. Cent’anni raccontati dalla nazionale - Alfio Caruso - Edizioni TEA – Pag. 628 – Euro 14.00.

Il calcio
: meraviglioso, inquinato, torbido eppure sempre più popolare. Alfio Caruso, giornalista d’impatto, polemico quel giusto, per anni sul fronte del calcio agli appuntamenti più importanti, si è cimentato in una storia che ha varcato il secolo, ma non perde mai di attualità. La storia del calcio italiano è in fondo una scoperta, poiché traccia non solo uno sport, ma il cambiamento sociale di una nazione, variegata e sempre a sorpresa. Partire dagli albori fino ai mondiali di Rio più che un racconto è un’impresa da far perdere il sonno.

L’autore si è decisamente impegnato, avvalendosi di riscontri importanti, per cui una storia con tanti padri, ma questo arricchisce il valore del libro, che attraverso il percorso e le cronache di oltre un secolo racconta un film ricchissimo di episodi molti dei quali fanno capire come quel gioco proveniente dall’Inghilterra nel giro di pochi anni sia diventato un fenomeno non solo di costume, ma una vetrina alla quale si sono buttati politici e personaggi di grande rilievo, dai Savoia alla famiglia Mussolini e avanti in una canovaccio dove non manca nulla. Quando nel 1887, il commerciante Edoardo Bosio, che trattava articoli ottici, spostandosi spesso in Inghilterra, innamoratosi di quel gioco, tanto da allestire una squadra con il suoi dipendenti, sfidando dopo un paio d’anni la nobiltà savoiarda, non pensava di essere il precursore della disciplina più popolare italiana. L’inizio nel 1898, vede il Genoa, primo club a vincere lo scudetto.

Da quel momento nonostante ostacoli, polemiche, divorzi e tradimenti, il calcio italiano non è si è mai fermato. Alcuni come Vittorio Pozzo, il tecnico che guida la nazionale come i suoi alpini in guerra, senza mai chiedere una lira, e vincitore di due campionati del mondo, hanno lasciato un segno indelebile, molti altri sono passati senza lasciate traccia. Il lungometraggio cartaceo ne elenca centinaia e centinaia, da Meazza a Monti e Rava, Parola e i Sentimenti, una famiglia di portieri targati Juventus. La moltitudine di tecnici, da Monzeglio e Bernardini, Frossi fino a Bearzot, che tutti ricordano per la vittoria mondiale in Spagna, ma anche per la partita a carte in aereo, al ritorno in Italia, col presidente Sandro Pertini, assieme a Zoff e Scirea. Nel mondo del calcio c’è posto per tutti, appassionati e arrivisti, anche la massoneria è interessati al giocattolo che fa impazzire l’Italia. Il pregio del libro è appunto la completezza informativa, dove l’elemento storiografico è completato dall’informazione che esula dalla chiave tecnica, per entrare in quella sociale e politica.

Non dimenticando che gli albori di questo sport, si affacciano nei primi anni del 1900, quando dei 35 milioni di italiani, 16 erano analfabeti e altri 10 si erano fermati alla terza elementare. I laureati non superano i 50.000. Una nazione di contadini, molti dei quali scelgono di emigrare in cerca di fortuna. Alle elezioni sono escluse le donne. In questa situazione il calcio rappresenta un momento importante fino a quando non viene contaminato dalla politica. Il seguito è tutto da leggere.