Libri di sport: "La Signora derubata"

Pubblicato il 5 gennaio 2017 alle 15:49:45
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

La Signora derubata. Indagine sui torti subiti dalla Juve - Principio Paolino – Bradipolibri – Pag. 272 – Euro 14.00.

Di vincere non ci si stanca mai. Il problema è che indispettisce gli altri. Quelli che ci provano e non ce la fanno. Covando invidia che sfocia in odio, l’arma più pericolosa quando arriva nelle file degli ultras, la frangia più estrema del tifo, un colera infetto e spesso sottovalutato. Se poi irrompono i magistrati, la questione di fa seria. Parliamo della Juventus, la vecchia signora del calcio italiano, che porta al collo scudetti e coppe a iosa. Ma che potrebbero essere state ancora più numerose se le varie Commissioni non gliele avessero sottratte a beneficio di concorrenti che disinvoltamente le hanno messe nel proprio archivio. Allora non è vero che la Juve è la fortunata della storia del pallone italiano. L’autore che merita un plauso per la rigorosa ricerca, non se ne lascia scappare una delle ingiustizie sopportate dal club bianconero. Iniziate praticamente dall’avvio del nostro campionato. A suo giudizio gli scudetti, soffiati alla zebra sono quattro e non due. Oltre a quelli 2004-2005 e 2005-2006, gli fanno compagnia quelli non riconosciuti dalla Figc, nel 1908 e 1909.

I motivi vengono spiegati nei dettagli, e stando a quanto descritto, resta difficile non essere d’accordo. Viene anche chiarito l’equivoco come qualcuno sussurra, che la Juve nel 1913 scese in B. Niente di vero, semmai furono i biscioni nerazzurri a rischiare di brutto nel 1922 e solo uno stratagemma normativo li salvò. Sfogliando il libro, trovi gli angoli oscuri di decisioni che, guarda caso, penalizzarono la Juve in modo pesante. Dall’antico caso Bettega (1981) al diluvio perugino, alla doppietta scudetto Lazio-Roma 2000-2001, viene radiografato in ogni dettaglio e scopri che i lati oscuri comandano sulle luci. Il capitolo di calciopoli è sezionato senza lasciare capitoli vuoti. Dal 2005 al 2006 la rivoluzione con la decisione dei vertici (Commissioni disciplinari e giustizia sportiva), di spedire in B la Juventus.

La squadra è smantellata, il fuggi-fuggi è quasi generale. A cominciare da Capello, lo seguono Thuram, Zambrotta, Cannavaro, Emerson, Vieira e Ibra. Ma ci sono anche quelli che restano fedeli: Del Piero, Buffon, Trezeguet, Nedved, Camoranesi, Chiellini, come Zebina, Zalayeta, Balzaretti, Kovac, Birindelli e Giannichedda. Il purgatorio dura una stagione e la risalita è il segnale della riscossa. Poi c’è l’accanimento contro Antonio Conte, che fa sempre notizia. A questo punto si chiude il libro con l’assoluzione del tecnico.