La ciclovia del GRAB di Roma. Il grande raccordo anulare in bici dall’antica città alla street art – Mattia Fiorillo – Edicilo Editore – Pag. 180 – Euro 14.00.
Quasi una provocazione, trasformare il Grande Raccordo Anulare dell’Urbe, asfalto rovente per buona parte del giorno, in 45 km. per le biciclette, godendo di un panorama in cui si possono leggere secoli di storia, da Romolo e Remo fino ai murales e ai giganti di vetroresina di Renzo Piano e Zaha Hadid, scoprendo paesaggi bucolici impensabili. A tre km. in linea d’aria dal Colosseo, i pastori conducono le pecore al pascolo, seguendo le rive del Tevere e dell’Aniene. Siamo in fase di progetto, ma la gente è già interessata, l’esercito dei pedalatori in costante aumento si avventura lungo strade pedalabili e scopre quadri vivi di incredibile bellezza. Una vittoria di Antonio Cederna che negli anni ’50 ha creduto in questo ritorno alle origini, superando ostacoli infiniti, burocratici e di carattere ambientale che sembravano laccioli senza possibilità di essere sciolti.
Cederna sognava un ininterrotto parco archeologico partendo dai Castelli Romani, Appia Antica per raggiungere l’Arco di Costantino e il Colosseo, fino ai Fori Imperiali e la Colonna Traiana. Anni di battaglie, serviti a dare uno scossone all’ignavia di troppi, riuscendo a dare corpo al progetto. Nel 2015 è stato reso pubblico il disegno del Raccordo Ciclabile presentandolo al ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, che nei fatti ha mantenuto la parola di dare corso ai lavori, grazie all’inserimento nella legge di stabilità dei fondi per finanziare i lavori. Per amor di verità, vennero inserite altre tre ciclovie (Venezia-Torino, Verona-Firenze e l’Acquedotto Pugliese), per una futura rete nazionale. Conoscere i percorsi è il primo esercizio da tenere a memoria, come studiare una poesia: la prima lettura è solo la spolveratura iniziale, poi le parole diventano traccia e la linea di conoscenza si amplia, fino a capire il senso e la bellezza delle rime. Così i 15 itinerari si trasformano in racconti senza tempo, ovvero passato, presente e futuro.
Si parte dal Colosseo e si arriva all’Arco di Travertino, zona talmente archeologica da farne una sbornia in soli 27 km. Altri percorsi che vanno fino al Ponte Mammolo incrociando l’Aniene. Da un fiume all’altro, dal Tevere raggiungendo l’Auditorium e Villa Adda. Uno dopo l’altro si intrecciano gli itinerari, che toccano l’Appia Antica, gli archi di trionfo e Tor Marancia, Torpignattara, Villa Boghese, il Lungo Tevere e tanto altro ancora. Fino ai gloriosi tram e all’infinito ventaglio di scoperte che Roma include nel suo ventre d’oro.