Chiedi chi erano Law e Baker – Paolo Ferrero – Bradipolibri Editore – Pag. 120 – Euro 13.00
Gli anni '60 in Italia possono etichettarsi tra i più movimentati. Uscita dall'incubo della guerra, il "boom" economico è una realtà consolidata. Manifestata con mutamenti radicali. Il rigore bigotto sta svanendo sotto i colpi di una rivoluzione culturale che capovolge principi antichi, sgretolati come neve al sole. I tradizionalisti sempre più isolati, mentre le nuove leve, si abbeveravano alle sirene che arrivano dagli USA. Moda e musica, il rapporto con i figli, libertà a tutto campo. Nasce il femminismo e la chiesa cerca a colpi di scomunica di bloccare il comunismo entrato nel ceto operaio come una sirena. Mentre il segretario del Pcus, il focoso Nikita Kruscev cancella il mito di Stalin, Papa Giovanni XXIII, scomunica il leader cubano Fidel Castro.
Altri tempi, altri pensieri. Al Torino calcio, nel 1961, giocano con successo Denis Law e Joe Baker, provengono dall'Inghilterra e affascinano il pubblico del Toro. Grazie al loro apporto i granata veleggiano alti in classifica, tanto da sognare il miracolo dello scudetto. I due stranieri sono bravi ma anche goderecci e dividono la settimana in due parti. Una dedicata alla partita, che comprende gli allenamenti e i 90’, l’altra a vivere la vita dei giovani pari età. Equilibrio deIicato, non condiviso da tutti, ma in linea con una città che non si nega nulla e stimola la trasgressione.
Una mattina di febbraio del 1962, il silenzio della città ancora addormentata viene violentato dal fragore di una Giulietta Sprint di nuovo conio, che finisce la sua corsa ai piedi della statua di Giuseppe Garibaldi, dopo un volo fuori programma. Dalle lamiere escono fuori due giovanotti abbastanza intontiti ma quasi illesi, sono Law e il fratello, mentre il terzo è Joe Baker, ricoverato col viso sfigurato. L'incidente scoperchia la doppia vita del tandem d'Albione e il delicato equilibrio si interrompe. Law torna in squadra dopo un mese, mentre Baker è inabile fino al termine del torneo. Col Torino chiudono e tornano in Inghilterra dove giocheranno a lungo con successo. La Juve corteggia Law inutilmente, deciso a non tornate mai più in Italia.