I rivali perfetti. Steve Ovett e Sebastian Coe: se amavi l'uno, odiavi l'altro – Maurizio Ruggeri – Absolutey Free Editore – Pag. 149 – Euro 13.
A giudizio degli esperti, i 1500 metri, sono una partita a scacchi, con precise fasi di gioco. La prima è la ricerca della posizione giusta, la seconda riguarda la strategia, come piazzarsi meglio per consumare meno energie da riservare all'ultimo giro, cercando nel contempo di non farsi chiudere dai concorrenti. Il rush finale è lo scacco matto. Quando riesce. Gli inglesi Steve Ovett e Sebastian Coe, dalla metà degli anni '70 alla fine degli anni '80, sono stati i protagonisti di un duello infinito che infiammò il pubblico britannico, come in Italia fu per Coppi e Bartali e Benvenuti-Mazzinghi. Steve rappresentava la classe operaia e come tale entusiasmava la pancia dei tifosi, mentre Sebastian era l'espressione nobile in campo e fuori della corsa elegante e leggera. L'autore, che in gioventù sognò di salire nel cielo del mezzofondo, ma i tendini d'Achille lo bocciarono brutalmente, li descrive in maniera stupenda. "Coe è il damerino, il figlio di papà, per la perfezione assoluta, per la corsa che non fa una piega, per il passo di seta che levita sulle salite di Sheffield, nel cuore del Nord dell'Inghilterra".
L'altro è così: "Più ribelle, più rozzo, più scaltro, il più povero, più nudo, come mamma l'ha fatto". Corrono come Mercurio e Achille, diverse nell'assetto, ma di struggente bellezza. Ovett esplode prima. A livello giovanile è una furia e suon di primati, Coe cresce meno in fretta, ma quando inizia segna un'epoca. Le loro sfide sono descritte con vigore e passione, anche se mai superano il limite dell'enfasi gratuita. Saper raccontare con garbo è talento, come quello dei protagonisti in pista. Steve e Sebastian si sono affrontati parecchie volte, il bilancio sorride al secondo sia pure col beneficio dell'età, ma nessun tifoso di Ovett lo ammetterà mai. Hanno duellato agli europei e alle olimpiadi, si sono divisi medaglie dai Giochi di Mosca (1980) a Los Angeles (1984) fino alla Coppa del Mondo (1992), quando Coe era ancora vincente anche se non più imbattibile. A Ovett l'orgoglio di essere stato più completo, avendo toccato tempi straordinari dai 200 alla mezza maratona, più veloce del rivale nei 2000, 3000 e 5000, mentre Coe prevale dai 400 al miglio. Oggi Sebastian Coe è il presidente del CIO, la più alta carica sportiva assoluta, ha mantenuto la linea come ai tempi delle sfide. Per contro Ovett ha messo parecchi chili e il suo ufficio è nei pub di Brighton, dove a nessuno è negata una birra. Per volta. Non ho raccontato i duelli nello specifico, per la semplice ragione che avrei fatto un torto all'autore che li ha descritti in maniera perfetta.