Storie quasi personali con l’Ironman e la maratona nel fritto misto prismatico.
Tutte le salite del mondo. Biciterapia per il corpo e l’anima
Autore: Riccardo Barlaam
Edicicloeditore – 272 pagine – 14,90€
Autobiografia e dintorni dell’autore, che ci tiene a non perdere il valore della riflessione e del pensiero, la dimensione del tempo, del silenzio. Per uscire dal pericolo ha abbracciato lo sport come l’ancora di salvezza. Senza venir meno ai doveri di marito e genitore. Vi facciamo grazia della giornata tipo, potreste uscirne stressati e rinunciare alla lettura. Che il libro merita. “Non sono un atleta dotato – sostiene con forza, ma di questo dubito - col tempo è diventata una disciplina più vicina all’interiore che un mero atto fisico. Serve per mettere a posto i pezzi, magari una persona migliore”. Per capire il concetto ha raccontato con simpatica arguzia e ironia, il bilancio di un anno, fuori dalla redazione. A Marzo la Maratona di Barcellona, in aprile il triathlon Oetzi Alpin Marathon (MTB-corsa in montagna-scialpinismo) in Val Senales, una “passeggiata” con 1570 metri di dislivello lungo i 42 km. del percorso. I migliori impiegano 3 ore e mezzo. A Maggio con gli amici la tappa del Giro d’Italia che arriva sul Col du Galibier, previsti 100 km. in salita. Poi il Challenge di Rimini, un mezzo Ironman (circa 2 km a nuoto, 90 in bici e 20 a piedi). Giugno è riservato agli allenamenti per la gran fondo di fine agosto che si chiama Oetztaler Radmarathon in Austria, uno scherzetto che prevede 238 km. pedalando, con un dislivello di 5500 metri, un percorso per capre, dove non è da escludere la neve. Per arrivarci ben tosto, l’autore ha programmato questi antipasti. A giugno previsti il Mortirolo e lo Stelvio, nello stesso giorno. Quindi la Sellaronda Bike Day, che comprende i quattro passi dolomitici: Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi. A luglio tutti in Francia a pedalare. La Marmotte, il Telegraphe e il Galibier fino all’Alpe d’Huez. Si torna in Italia con la scalata del Bondone, per onorare la memoria di Charly Gaul, l’airone del Lussemburgo, forse il più grande scalatore, scomparso nel 2005. A quel punto, anche se non viene specificato, per questo non campione ci sarà il tempo per un attimo di relax. Dimenticavo, nel libro queste corse sono raccontate con dovizia di particolari. Imperdibile.
Recensione a cura di Giuliano Orlando