Libri di sport: Tutto troppo in fretta, nel segno del primato

Pubblicato il 21 ottobre 2016 alle 17:59:17
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Casa di mare. Una storia italiana – Marco Buticchi – Longanesi editore . Pag.  320 – Euro 18.60

Definirla una vita spericolata è riduttivo. Quella di Albino Buticchi è stata un vulcano inesauribile e alla fine si  è bruciato con lo stesso fuoco che covava dentro. Fin da ragazzino, quando in quello spicchio di terra che era Ca’ di Mare, poche case sulla sponda occidentale del Golfo di La Spezia, ultimo di sette fratelli, aveva il problema di risolvere ogni giorno il problema della sopravvivenza. La Spezia negli anni ’30, sotto il governo di Mussolini, stava diventando l’arsenale militare più importante d'Italia. Situazione privilegiata, purtroppo i Buticchi restavano sempre ai margini di un benessere che  non li premiava mai. Il ragazzino era sveglio, forse troppo, smaniava per farsi largo, ma qualcosa lo bloccava ogni volta che ci provava.

Dal lavoro ai cantieri, al tentativo maldestro di rivendere vestiti destinati ai militari, prelevandoli da una nave al largo. Purtroppo il mare si era ingrossato e la barca che li aveva raccolti, naufragò e il miracolo fu quello che quel ragazzino si salvò. Una vita sempre sul filo del dramma. La guerra è la continuità del pericolo. Evita di finire nei campi di lavoro in Germania, ma si ritrova clandestino su una nave che lo porta fino a New York, dove spera di ottenere rifugio definitivo. Richiesta respinta e ritorno a casa, senza un futuro. Una serie incalzante di situazioni che sembrano uscite dalla fantasia di un giallista.

In questo, il figlio Marco è davvero abile con una descrizione lineare, senza fronzoli ma rapida nei passaggi a descrivere come in un film, una verità dura e affascinante. Non manca la parentesi da partigiano, non tanto per vocazione quanto per necessità. Assiste alla  fine di Mussolini in Piazzale Loreto a Milano, schifato da come l’italiano sappia cambiare camicia dall’oggi al domani. Non meno avventurosa la permanenza nella Legione Straniera, scelta d’emergenza, per evitare le conseguenze di un debito di gioco, difficile da onorare. Il gioco, la sua condanna, lo seguirà come l’ombra del destino e ne sarà il suo giustiziere. Prima di crollare, il festival di una vita vissuta a tutta velocità.

Pilota d’auto, vincitore di una Mille Miglia, vittorie e conquiste femminili, calciatore e poi dirigente, fino alla presidenza del Milan, amici ovunque come i nemici. Il contrabbando di prodotti petroliferi, il primo lancio verso la ricchezza, una sirena che alla fine lo porta al gesto disperato in un hotel di Montecarlo, dopo una serata al tavolo verde, sul quale lascia soldi e la stima di se stesso. Il colpo di pistola alla tempia è la confessione disperata. L'ultima.