Volevo solo pedalare …ma sono inciampato in una seconda vita – Alex Zanardi con Gianluca Gasparini – Rizzoli Editore – Pag. 266 – Euro 15.00.
Basta una frase per capire chi è Alex Zanardi: “Sapere che le mie innovazioni, aiutano uno a stare meglio sul divano, mi fa sentire soddisfatto”. Non vuole essere indicato come un eroe sportivo e tanto meno un fenomeno. Le imprese a Rio (due ori e un argento) le descrive con la schiettezza che lo personalizza, spiegando le notevoli difficoltà trovate nel corso degli allenamenti, senza nascondere che l’età avanza e nessuno può fermarla. Questa difficoltà anagrafica, si tramuta in ulteriore impegno. Da anni il suo corpo è un laboratorio come gli strumenti che studia assieme ai tecnici, affinché l’uno e l’altro entrino in simbiosi perfetta.
"Il mio contributo ulteriore è stato presentarmi con l’evoluzione di una bici già eccezionale a Londra. Alla Dallara, che costruisce anche le parti per la auto da corsa, ho concesso solo un 10%, il resto della resistenza aerodinamica è rappresentato dal mio corpo”. Che vuol dire esprimere il massimo e qualcosa in più. Imperdibile la descrizione del capitolo dedicato all’Ironman di Kona (Hawaii) nel 2014. “E’ il triathlon più duro del mondo. Quasi 4 km. a nuoto, 180 in bici e 42.195 di corsa, in condizioni ambientali ostili, con vento di traverso a oltre 70 km. all’ora.
Si presentano i migliori del mondo, essendo la finale iridata. ..Ci sono triathleti vicini al professionismo soddisfatti di finire in dodici ore”. Alex, al debutto assoluto, aveva predetto di farcela in dieci ore. Il commento corale degli amici era stato brutale: “Ti è scappata la frizione”. I fatti hanno smentito gli scettici, come le esperienze della maratona di New York e tante altre imprese, pure il ritorno alle corse in auto. Un libro frizzante. Che profuma di sana allegria, senza alcun piagnisteo, semmai il contrario.
Ironico al punto che diventa tutto fluido, l’impossibile è solo un traguardo da superare. Quello che hai costruito oggi, vittorie e sconfitte, solo tappe intermedie. Questo personaggio tanto straordinario da diventare normale, in fondo si è trovato in mezzo ad un gioco che gli è sfuggito di mano. Voleva solo pedalare …ma è inciampato in una seconda vita. Nella quale, senza gli arti inferiori è cresciuto come un gigante. Grande Alex.