L’arbitro e il boy scout- Matteo Renzi e lo strapaese a puntate – Massimiliano Lenzi - Aliberti Compagnia editoriale – Pag. 73 – Euro 5.00
Lo ha detto e ripetuto più volte: “Io massone? Ho una tessera di nascosto, la tessera dei boy scout e quella onoraria da arbitro di calcio”. Parole di Matteo Renzi, nel libretto scritto da un esperto del settore che ha dimestichezza col mondo misurato a pollici e fattivi rapporti di lavoro con capitani di lungo corso quali Giuliano Ferrara, Michele Santoro, Luca Telese, Luisella Costamagna e Nicola Porro. Il percorso iniziale di un giovanotto toscano, con la vocazione al protagonismo è descritta con garbo e quell’ironia che ne caratterizza il soggetto. Ragazzo di provincia della ridente terra tra il Valdarno, Firenze e il primo spicchio aretino, ambizioso e volitivo. Arbitro di calcio senza mezze misure, viene ricordato per le tre espulsioni in due partite, ma anche e soprattutto per la lunga appartenenza nei boy scout, esperienza che ha sicuramente lasciato il segno in ogni azione o decisione prese, quando il suo volo politico, da primo cittadino di Firenze al soglio del governo italiano come primo ministro, si era compiuto. Su questa comparazione, l’autore ci gioca e non poco, Dalla diatriba con un altro toscano discretamente maledetto come Piero Pelù, musica e polemiche a go go, sugli 80 euro ai lavoratori: premio o derisione? Stilettate al curaro, con gli anticorpi che reggono alle frecciate. Essere boy scout non si scorda mai, ma non basta per resistere agli attacchi esterni ed interni in un partito che fa della litigiosità il suo biglietto da visita. All’interno c’è il triangolo d’oro: in chiave sportiva, l’arbitro Matteo, i guardalinee Elena Boschi e Luca Lotti, che sia pure con percorsi diversi si sono convogliati sullo stesso traguardo politico. Cattolici convinti, sulla riva sinistra, marciano sicuri verso i sogni cullati per anni. Nel 2008, l’attuale ex premier, da presidente della Provincia di Firenze, pubblica “A viso aperto”, un libro-manifesto preparatorio per candidarsi a primo cittadino della capitale toscana. Tra le pagine scopri che prima di fare l’arbitro ci fu il periodo da calciatore, durato poco per una semplice ragione: si gioca in undici, non puoi fare quello che vuoi e al giovane Matteo, non gli garbava essere mischiato nel gruppo. Più arbitro o più scout? Leggete il libro e lo saprete.