La strada di Lena. Mukhina e Klimenko, vite per la ginnastica – Ilaria Leccardi – Bradipolibri – Pag. 214 – Euro 15.
La breve vita agonistica di Elena Mukhina, ginnasta russa che nel 1978, compie l’impresa di battere l’immensa Nadia Comaneci ai mondiali di Strasburgo in Francia, e che nel 1980, alla vigilia dei Giochi di Mosca, cade in allenamento a Minsk in Bielorussia, facendo presagire nefaste conseguenze. Trasportata a Mosca, viene operata d’urgenza, purtroppo il verdetto é inesorabile: paralisi totale dal collo in giù. Ha vent’anni. La sua storia è percorsa in chiave italiana, attraverso interviste e interpretazioni personali, condivisibili o meno, ed è anche la storia del suo allenatore Mikhail Klimenko, di grande carisma ma anche spietato nella ricerca del massimo e forse oltre, da ogni atleta. Da Elena in particolare.
Un viaggio dalle origini, quando la minuscola ragazzina (41 kg. per 1.52 di altezza) nata nel 1960, inizia a diventare farfalla e nel 1977, stupisce il mondo agli europei di Praga affiancandosi alle parallele asimmetriche all’allora divina Comaneci. L’anno dopo il primo trionfo mondiale. Nel giro di pochi mesi la sconosciuta ragazza moscovita, dal sorriso timido, allenata da “Misha” diventa la stella del firmamento mondiale. Tutto questo e molto altro, dai Giochi olimpici ai mondiali, viene raccontato attraverso gli eventi, ma ancor più dietro le quinte, dove i giochi politici hanno rilevanza fondamentale. In quell’Europa dell’Est , in cui lo sport specchia l’immagine della nazione. Invidie e tranelli, e la sempre più pressante richiesta di dare il massimo, diventano trappole drammatiche.
L’incidente a Elena fa parte di questa filosofia terribile, anche se stemperata con dolcezza e misura. Elena, per 26 anni - è deceduta nel 2006 - vivrà nell’ombra di una realtà irreale. Nata per volare, destinata all’immobilità per un quarto di secolo, mostra quella forza di volontà che le permette di essere attiva in condizioni estreme. Come la vita di Mikhail Klimenko, per lunghi anni allenatore in Italia, conclusasi pochi mesi dopo quella di Elena, portandosi nell’ultimo viaggio i tanti interrogati che nessuno ha risolto.